Rai Uno, che vento di cambiamento: Domenica in a Pippo Baudo

Se il grande annuncio di Fabiano ai palinsesti riguardava Mina e Celentano, oggi tocca ad un altro volto “giovane” della Tv: ma cosa farà? E soprattutto: se dopo 40 anni si torna a lui... c’è qualcosa che non va

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La Rai affida la Domenica in del quarantennale a chi, di fatto l’ha resa grande: Pippo Baudo. Certo che il vento del cambiamento soffia forte a viale Mazzini.

Se il grande annuncio di Fabiano il giovane ai palinsesti riguardava Mina e Celentano oggi tocca ad un altro volto “giovane” della Tv. Dopo averlo messo in panchina costringendolo a rinunciare definitivamente alla sua scorta di tintura per capelli Domenica In viene affidata a Pippo Baudo. Come tutto quello che riguarda Fabiano non si è mai di fronte ad una scelta netta e lineare. Condurrà lui? Non è dato saperlo.

La posizione dovrebbe essere come quella di Costanzo ma senza problemi di zeppola ma è difficile immaginare il Pippo nazionale, che si mette dietro le quinte a supervisionare senza cedere alla tentazione di andare davanti alle telecamere. E quindi si fantastica già di un segmento dove Super Pippo intervisterebbe qualcuno: praticamente una copia di Giletti e dei suoi protagonisti. Ma queste per il momento sono solo illazioni. Limitiamoci alle considerazioni di una scelta, l’ennesima, compiuta male dal direttore Fabiano che si dimostra incapace di portare qualcosa nella sua rete che non sia già visto o impostato dal suo predecessore.

Le male lingue sostengono che in realtà non sia nemmeno lui a prendere queste “non-decisioni”, ma chiunque sia a prenderle, dai super vertici “contadini” o dalle frange che gli siedono accanto il risultato è una specie di pantano informe, una pappa nemmeno indigesta ma di sicuro non appetibile per il palato dei telespettatori.

L’impressione è che la tanto agognata “manna elettrica” che pioverà dai contatori di tutta Italia abbia dato a Rai Uno il colpo di grazia. Al grido di “che ce frega tanto i sordi ce sò” Fabiano, decide o quanto meno avalla un palinsesto piatto, sciapo, privo di una qualunque idea forte ma che dico forte, basta l’idea e affida ad un ottantenne il giorno della settimana dove la platea di riferimento di Rai Uno staziona maggiormente davanti al televisore e per la quale Baudo potrebbe essere addirittura “troppo agée”. Un grande professionista, una colonna portante della tv, chi lo mette in dubbio: ma se dopo 40 anni si torna a lui, c’è qualcosa che non va in questo cielo televisivo.

Bob