Non è durato più di un’ora l’incontro alla Cristoforo Colombo tra il presidente Nicola Zingaretti e la sindaca Virginia Raggi. «Un primo incontro utile per impostare un lavoro di collaborazione tra due amministrazioni che sono di colore diverso, ma che non si considerano una opposta all’altra e vogliono affrontare e risolvere insieme i problemi dei cittadini» ha commentato Zingaretti al termine della riunione. «Possiamo dire che dopo l’elezione del sindaco – ha aggiunto – entriamo in una fase operativa affinché le istituzioni territoriali lavorino per il bene comune» anche se «nessuno nega la possibilità di idee divergenti ma l’importante è trovare una posizione comune». Perché «c’è la battaglia politica, come abbiamo visto sia in Consiglio comunale che regionale, ma le istituzioni poi devono collaborare e noi lavoreremo per questo». Diplomazia del fair play in considerazione del fatto che la collaborazione fra le due istituzioni è assolutamente indispensabile soprattutto per sciogliere l’emergenza dei rifiuti capitolini.
LA COLLABORAZIONE – Inoltre già in campagna elettorale Virginia Raggi aveva ritenuta essenziale la collaborazione con Zingaretti per sciogliere nodi quali i rifiuti ed i trasporti. Oggi (ieri ndr) si è trattato solo di un incontro di cortesia che ha offerto alla Raggi l’opportunità di rilasciare ai giornalisti alcune dichiarazioni dopo l’incontro. Ad esempio sull’impianto di Tmb Ama di Rocca Cencia che «al momento è praticamente ingolfato». Mentre l’altro, di proprietà di Cerroni «non pare che al momento abbia le necessarie autorizzazioni». Poi si è dilungata sulla nomina del nuovo amministratore delegato di Ama Alessandro Solidoro che secondo la sindaca è avvenuta prima valutando i curricula all’interno dell’Azienda, e poi rivolgendosi all’esterno «non ritrovando (all’interno ndr) alcuna professionalità che ritenevamo adeguata alla nostra visione politica». Ultima sanguinosa stoccata all’ex ad Fortini che per ben 31 mesi ha retto le redini di Ama. Dopo questa incontro e l’intervento di Zingaretti alla Pisana tutto corre ormai sul filo dei rapporti fra istituzioni, governo compreso, che sulla emergenza rifiuti a Roma si è reso disponibile a collaborare con Regione e Comune. Sotto il profilo politico è evidente che la vittoria del Movimento 5 stelle potrebbe indebolire la posizione di Zingaretti che solo pochi giorni fa, alla direzione regionale del Pd, ha invitato tutti all’unità lasciando intravedere la possibilità che lui possa divenire il punto di riferimento per la riorganizzazione e la rinascita di un Pd romano ai minimi storici. Per quanto riguarda la Raggi il Direttorio 5 Stelle fa quadrato attorno a lei che rappresenta la trincea più avanzata per dimostrare la capacità di governo grillina in una prospettiva anche nazionale.
RENZI – D’altra parte Renzi non ha alcuna intenzione di riaprire la ‘questione romana’ spiegando più volte che occorre lasciar governare il Movimento, forse nella speranza che con il tempo si logori di suo. Messaggio che Zingaretti ha recepito con grande realismo evitando, a livello istituzionale uno scontro politico muro contro muro che i cittadini non capirebbero. Semmai i conti verranno regolati a ottobre alla scadenza del commissariamento di Matteo Orfini, anche se il congresso del Pd romano si celebrerà dopo la fine di novembre data probabile per il referendum costituzionale sul quale Renzi sta giocando le sue carte. Il profilo istituzionale sempre rivendicato dal Presidente della Regione lo lo potrebbe così mettere al riparo dalle future notti dei lunghi coltelli piddine.
G.L.