di ALBERTO SAVA
Intervistare l’assessore al Turismo, con delega al Marketing di Cerveteri, Lorenzo Croci, impone di iniziare dalla dichiarazione del ritorno delle due maggiori opere di Eufronio. Una complessa vicenda internazionale, risolta nel tempo, grazie all’importante impegno dei massimi livelli istituzionali italiani, e alla tenacia e determinazione delle istituzioni locali. “La permanenza definitiva dei due capolavori di Eufronio, la Kylix e, soprattutto, il celebre Cratere non è un traguardo, ma uno step nel percorso di sviluppo del settore turistico di Cerveteri. Il Cratere di Eufronio e la Kylix sono per Cerveteri, per il Museo e per il nostro Sito Unesco una enorme opportunità di sviluppo”. Se poi pensiamo alla maestosità della necropoli della Banditaccia, al felice microclima di un territorio ricco di colline, campagna e mare, allora ci accorgiamo che Cerveteri è una miniera di opportunità di sviluppo dell’economia, dalle archeo-vacanze al tempo libero. Un potenziale enorme, soffocato dal respiro progettuale troppo corto di questi ultimi anni, che erano stati rappresentati nell’ultima campagna elettorale come quelli della nascita splendente del turismo moderno a Cerveteri.
Cinque anni da assessore, può fare un bilancio del suo mandato?
Soddisfatto ma non totalmente. Moltissimo è stato fatto, ma le sfide sono ancora molte. Credo sia sotto gli occhi di tutti il grande lavoro svolto dall’Amministrazione nell’opera di riqualificazione e valorizzazione delle aree archeologiche di Cerveteri, mi riferisco al Sito Unesco della Necropoli etrusca della Banditaccia e al Museo Archeologico Cerite. Grazie al lavoro svolto con la Regione Lazio, il Mibact, la Soprintendenza Archeologica del Lazio e dell’Etruria Meridionale e le tante realtà associative del territorio, siamo riusciti a cambiare il volto dei luoghi simbolo della nostra città. Oggi ogni cittadino di Cerveteri può essere orgoglioso del proprio patrimonio. In quattro anni siamo riusciti a investire oltre tre milioni di euro: non abbiamo trascurato nessun contributo disponibile. I finanziamenti sono giunti attraverso bandi europei, regionali e ministeriali. Oggi la Banditaccia è presa come esempio nazionale di sito virtuoso, che ha saputo coniugare la conservazione e la valorizzazione del patrimonio archeologico e culturale. Sembrano distanti anni luce le polemiche e le paventate minacce di una ipotetica revoca del riconoscimento Unesco. L’utilizzo delle tecnologie multimediali e le strategie di marketing territoriale, uniti agli investimenti, hanno fatto sì che Cerveteri sia tornata al centro degli interessi dei grandi tour operator. Abbiamo raggiunto un considerevolissimo numero di visitatori. La grande sfida dei prossimi mesi sarà quella di rafforzare la trasformazione del visitatore in turista. Sono dinamiche laboriose. I risultati si vedranno nel medio e lungo termine. Dobbiamo per forza di cose agganciare i flussi turistici al circuito economico locale. Dobbiamo rivolgerci alla vicina Roma, non subirla ma sfruttarla, dobbiamo rafforzare il binomio Cerveteri-Autorità portuale di Civitavecchia, sebbene sia in essere un protocollo di intesa, dobbiamo promuovere con più incisività il patrimonio eno-gastronomico. La strada è ancora lunga, abbiamo lavorato per innalzare gli standard qualitativi in termini di accoglienza e offerta turistica e dobbiamo lavorare ancor più essere attraenti agli occhi degli investitori. Per tornare a essere competitivi, abbiamo stipulato un accordo di collaborazione con i comuni dell’Etruria Meridionale, un’alleanza turistica in grado di mettere a sistema le risorse di ogni singolo comune e proporci al mercato nazionale e internazionale come un’area geografica omogena, per affermare il marchio dell’Etruria Meridionale, un territorio ricco di storia, patrimonio culturale, naturalistico e soprattutto enogastronomico che non ha nulla da invidiare ad altre realtà geografiche nazionali. Aver superato i campanilismi locali, potrà sembrare banale, ma è stato un grande risultato. Altri passi importanti, sono la stipula di tre importanti convenzioni con Enit, Ansa e Autostrade, che ci permetteranno di ampliare la campagna promozionale. Grazie a un lavoro incessante, siamo riusciti a conquistarci la fiducia della Soprintendenza, del Mibact e della Regione, senza i quale molti dei progetti realizzati non sarebbero mai arrivati in porto: un su tutti, il ritorno dei capolavori di Eufronio.
Le opere di Eufronio sono rientrate a Cerveteri, quanto è stato difficile vincere questa battaglia?
Ho iniziato sin dal primo giorno insieme al sindaco Pascucci un lavoro discreto ma incessante di convincimento nei confronti della soprintendente, dottoressa Russo. Siamo riusciti a dimostrare che avevamo progetti serie e realizzabili di valorizzazione del patrimonio culturale di Cerveteri. L’avvio dei cantieri alla Banditaccia, unito all’aiuto della direttrice dottoressa Cosentino, e delle Regione Lazio, hanno fatto sì che dopo quarant’anni tornasse Eufronio. L’intuito della dott.ssa Russo e la disponibilità del ministro Franceschini hanno poi fatto il resto
La Necropoli non più solo museo all’aperto, ma anche location per spettacoli impegnati.
Uno dei risultati più soddisfacenti, è aver visto come un sito archeologico di bellezza indiscussa possa oggi ospitare eventi culturali e sportivi di rilievo nazionale. Oggi la Necropoli è teatro di innumerevoli iniziative, rivolte a un pubblico ampio, e non necessariamente appassionato di archeologia. Il grande obiettivo dei prossimi anni è quello di trasformare l’area archeologica in parco archeologico. Piece teatrali, visite guidate animate, lezioni di yoga, lezioni di botanica, degustazioni dei vini del territorio, laboratori didattici, corsi di archeologia sperimentale e tanto altro hanno animato in questi ultimi mesi uno dei luoghi più suggestivi del mondo.
Parliamo del futuro dell’archeo-turismo a Cerveteri?
A maggio ci sarà la nuova tornata elettorale. Nessuno può sapere chi sarà il futuro assessore al turismo di Cerveteri. Io posso dire che la strada è stata tracciata, e spero che possa essere data continuità al lavoro. Abbiamo colmato in gran parte un gap pesante. La sfida dei prossimi anni sarà quella di intercettare un numero maggiore di turisti e fargli vivere il territorio in modo tale essere forza motrice economica.
Articolo del Giornale della Provincia di domenica 23 ottobre 2016