Nomine Raggi, perquisizioni in Campidoglio. La sindaca: «Nulla da nascondere»

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Bocche grilline cucite sulle perquisizioni di documenti da parte delle Fiamme Gialle che mercoledì si sono recate in Campidoglio. Secondo Repubblica.it sarebbero stati acquisiti tutti documenti sulle assunzioni e le nomine effettuate dalla sindaca Virginia Raggi. In particolare sarebbero quelle relative alla nomina di Salvatore Romeo, capo della segreteria politica della sindaca, di Carla Raineri ex capo di Gabinetti dimessasi a fine agosto che aveva già presentato un suo esposto in Procura e Raffaele Marra, ora dominus del dipartimento del Personale.
L’inchiesta della Procura, affidata al pm Francesco Dall’Olio e all’aggiunto Paolo Ielo, sarebbe partita  da un esposto di Fratelli d’Italia. Nel mirino ci sarebbe anche la nomina di Salvatore Romeo, l’impiegato comunale da tempi non sospetti attivista dei 5 Stelle, che dopo la vittoria alle amministrative si era messo in aspettativa per venir assunto nel nuovo ruolo di capo della segreteria politica della sindaca al triplo del precedente stipendio. Una promozione che era già stata giudicata anomala dall’autorità Anticorruzione di Raffaele Cantone.

 

 

«Perquisizioni? Nulla da nascondere» ha commentato Viriginia Raggi con un tweet salvo poi dichiarare: «Ho messo a disposizione i documenti richiesti in assoluta serenità. Questa vicenda sta assumendo toni ridicoli» ha commentato  nel corso della conferenza stampa sulle partecipate.  «La magistratura lavorerà, sono atti dovuti ed è follia pensare che non siamo disponibili a collaborare con l’autorità giudiziaria».
Senza tuttavia risparmiarsi una stoccata all’ex capo di gabinetto e magistrata Rainieri  «è simpatico che tutto sia partito dall’ex capo di gabinetto che fu nominata con una procedura diversa rispetto a quella che io avevo individuato, dunque con una forzatura a cui sono stata indotta.»

 

Poi giusto per pararsi le terga dall’esposto che la Rainieri ha inviato settimane fa alla Procura di Roma e i cui contenuti sono stati riportati dalla stampa, aggiunge «io intendevo nominarla con un’altra procedura -ha aggiunto Raggi- Mi e’ stata sottoposta una procedura ex articolo 110, io chiesto parere all’Anac che si è pronunciata a riguardo, sanzionando qualcosa a cui sono stata indotta. E’ interessante notare – prosegue- come l’unica persona che sia stata nominata con una procedura irregolare stia levando gli scudi.»
Fuori da queste schermaglie e dagli accertamenti degli inquirenti tutti da verificare nei loro intenti, resta il dato politico. Grillo e Casaleggio junior erano in questi giorni a Roma per incontrarre deputati e senatori in vista di elezioni politiche ritenute ormai prossime ed è evidente che la vicenda Raggi assume per il Movimento contorni inquietanti anche dopo le dimissioni dell’assessora Paola Muraro raggiunta da avviso di garanzia. Il guru del Movimento si è semplicemente limitato a dichiarare che queste sono questioni che riguardano Roma, anche se nella Capitale si gioca la partita più importante sulla credibilità  del Movimento quale forza di governo. Chissà mai che i due leader  dei 5 stelle non ritengano di dover fare il ‘tagliando’ alla Raggi già a gennaio.

 

Infatti mentre a settembre la Raggi era ancora alle prese con la definizione della sua squadra e delle varie nomine, secondo l’agenzia di stampa AdnKronos fu lo stesso Grillo a dichiarare «Virginia lasciamola lavorare, a breve arriverà il no alle Olimpiadi e farà una bella conferenza stampa. Deve portare avanti il programma M5S, per Roma abbiamo scritto un programma meraviglioso. A gennaio poi facciamo il tagliando, vigiliamo step by step. Ma ora serriamo le file e mettiamola alla prova.»
Che a distanza di tre mesi si sta rivelando proprio una gran bella prova.

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