Venerdì 10 marzo una serata tutta berlinese all’Ex Dogana di Roma (via dello Scalo di San Lorenzo, 10) che, per l’occasione, ospiterà il leggendario Marcel Fengler uno dei primi dj fissi del Berghain di Berlino, club storico per gli amanti della musica elettronica Nome di spessore internazionale per gli amanti del genere, Fengler all’Ex Dogana si esibirà in uno speciale set di 4 ore a partire dalle ore 23,30.
A precedere l’evento musicale la proiezione del film cult “Berling Calling“sulla capitale della musica elettronica, raccontata da una pellicola, divenuta un culto. Con la colonna sonora di Paul Kalkbrenner & Sascha Funke, prodotta dalla B-Pitch Control di Ellen Allien, l’ingresso alla proiezione sarà di 5€ fino alle ore 21:30 con birra inclusa, scrivendo il proprio nominativo sulla bacheca FB di questo evento.
A seguire il dj set firmato Fengler, produttore e manager di un’etichetta, nonchè uno dei migliori dj techno nel panorama internazionali anche grazie alle sue produzioni ricche di sfaccettature. Le sue influenze musicali partono dalla cultura hip-hop e dalla breakdance degli anni ’90, in cui Fengler ha mosso i suoi primi passi fino a scalare la vetta di tutte le classifiche e girare il mondo con la sua musica.
Il suo Berghain 05, uscito nell’agosto del 2011, ha catturato i riflettori di Resident Advisor caratterizzandosi come un set a base di house, techno, garage, electro e sperimentale. Le produzioni del tedesco Fengler si contraddistinguono, infatti, per un approccio sostanzialmente techno tra atmosfere urban e punte di darkness. Nel mondo di Marcel, ambient ed elettronica sono presenti in parti uguali prendendo ispirazione sia dalla scuola “progressiva” della Techno di matrice anglosassone che da quel “Sound of Berghain” ormai celebre in tutto il mondo. Facendo parte di questo gruppo fin dagli inizi, Fengler negli anni ha contribuito personalmente alla costruzione di questo suono.
I suoi dj set sono noti per essere dinamici e duri, ma anche emozionanti; la sua personalità e il suo tocco personale è sempre ben evidente, in una fusione tra i pad e i chord, gli elementi cupi e il ritmo costante in una complessiva ricerca spasmodica della qualità.