Il prossimo voto nei 54 comuni del Lazio test decisivo per le regionali del prossimo anno

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Mentre il Pd prosegue nei suoi riti congressuali in vista delle salvifiche primarie che dovrebbero re-incoronare Matteo Renzi alla segreteria del partito, bussano fragorosamente alla sua porta le prossime amministrative che nel Lazio vedranno alle urne 54 comuni dei quali 13 con popolazione superiore ai 15.000 abitanti con eventuale ballottaggio. Di questi, 5 commissariati, per la precisione Sabaudia (Lt), Fonte NuovaFrascati, Grottaferrata e Guidonia nell’area metropolitana di Roma che da soli registrano una popolazione di oltre 150.000 abitanti. Fra quelli più importanti segnaliamo ancora Frosinone, Gaeta e Ardea.
Un test significativo perché l’anno successivo si svolgeranno anche le regionali. Alle amministrative dell’anno scorso si registrava una netta avanzata del Movimento 5stelle che soprattutto nell’area metropolitana della capitale, strappavano al centro sinistra comuni importanti fra i quali Genzano, un tempo roccaforte rossa, Marino, Rocca di Papa, Anguillara e Nettuno sull’onda di un pressing a 5stelle che è valso la vittoria di Virginia Raggi nella Capitale. Un trend che al momento verrebbe confermato dai sondaggi a livello nazionale che vedono il sorpasso del Movimento rispetto al Pd in qualche modo indebolito dalla recente scissione di MDP.
Se gli stessi sondaggi confermano anche una ripresa dei partiti di centro destra (per il momento ‘saldamente’ divisi) è evidente che la strada per la riconquista della Regione da parte del centro sinistra potrebbe risultare tutta in salita. Teoricamente ‘il campo progressista’ evocato da Pisapia, nel Lazio è già al governo. Anche se l’ex sindaco di Milano pensa più a movimenti e associazioni della cosiddetta società civile che non ai partiti di sinistra compresa la diaspora  di scissionisti, Sinistra Italiana e frattaglie varie. Tuttavia non è casuale che Zingaretti domenica fosse all’Eliseo per lanciare la candidatura alle primarie di Orlando (candidato a ‘vocazione’ chiaramente unitaria), mentre il sabato era in prima fila alla convention di Pisapia al teatro Vittoria accompagnato dal suo vice Massimiliano Smeriglio già SEL confluito con Speranza e Rossi nell’MDP.

Un modello di alleanze del quale il Pd dovrebbe essere il perno nonostante le chiusure astiose verso gli scissionisti emerse nel corso della exibition renziana al Lingotto di Torino. Un modello possibile anche per le regionali indipendentemente dal fatto che Zingaretti si ricandidi o meno. Se non fosse che queste si svolgeranno in concomitanza delle politiche (come parrebbe presumibile) al termine naturale di questa legislatura. Partita difficile per il Pd che al Lingotto di Torino sulle alleanze ha glissato evocando una sorta di maggioritario che di fatto è già proporzionale. Se poi fosse vero che l’alfaniana ministra alla sanità Beatrice Lorenzin avrebbe messo gli occhi sul Lazio diventerebbe altamente improbabile un appoggio della sinistra sinistra alla sua candidatura.

Anche nel centro destra, dove i Fratelli di Giorgia Meloni hanno una certa consistenza a livello regionale, qualcosa bolle in pentola con l’estemporanea candidatura del sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi sulla quale la destra ha già messo il cappello. Come conferma la batteria di articoli sui suoi giornali di destra, dal Tempo a quelli on line del Secolo d’Italia e del Giornale D’Italia di Storace. Mossa in qualche modo sventata dallo stesso Pirozzi che non è tipo da subire condizionamenti e per ora pensa a fare il sindaco del suo disastrato comune. Ma si sa, le vie del Signore sono infinite.
È in questo quadro di incertezze ‘assolute’ che le prossime comunali assumono un aspetto politico rilevante perché al di là delle infinite liste civiche o della rimonta grillina, sarà necessario capire l’orientamento dell’elettorato che nel Lazio ha votato a maggioranza per il NO alla riforma Boschi. Competizione amministrativa che (non ce ne vogliano quelli del Pd) è questione un filino più importante di chi vincerà le primarie del partito nel Lazio.
Giuliano Longo

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