di ALBERTO SAVA
Abbiamo sentito il vincitore della Primarie del PD per parlare concretamente del programma con cui il candidato sindaco Juri Marini si presenterà agli elettori. Prima però vi diamo conto delle attestazioni dell’alto gradimento tra le alte fere romane del Partito Democratico della affermazione di Juri Marini tra gli iscritti al circolo ceretano di viale Manzoni. “Complimenti a Juri Marini per la netta affermazione alle primarie di Cerveteri per la scelta del candidato sindaco. I democratici della cittadina laziale hanno dato un chiaro segnale di apprezzamento del programma amministrativo portato avanti da Juri, oltre a riconoscere la sua passione per la politica, la coerenza delle idee, l’impegno civico e il contributo dato per favorire la crescita sociale ed economica della città. Grazie anche all’altro sfidante, Franco Borgna, per la lealtà dimostrata in tutto il percorso che ha portato alla scelta del candidato sindaco PD. Ora, tutti ventre a terra, con il massimo dell’unità e dell’impegno, per la vittoria di Juri e del Partito Democratico alle elezioni comunali di Cerveteri”. Lo dichiarano in una nota il senatore del Partito Democratico, Carlo Lucherini e il consigliere regionale Marco Vincenzi.
Primarie il giorno dopo: due candidati autorevoli, importante partecipazione nonostante le defezioni. Parliamo della sua vittoria?
Non le ho vinte da solo. Le abbiamo vinte tutti insieme. Insieme a chi ha creduto nella mia candidatura e si è speso senza riserve per conseguire questo risultato, e insieme a tutti quelli che hanno partecipato a questa giornata di festa democratica. E le ho vinte anche insieme all’altro candidato Franco Borgna. Lavoreremo insieme, fianco a fianco, perché facciamo parte della stessa comunità.
Sono subito scoppiate le prime polemiche…
È fisiologico che ci siano delle polemiche quando si vota e si decide. Dopo di ché sta alla statura morale e politica degli attori saper accettare una sconfitta oppure ridursi a fare come il bambino che, quando perde, mette il broncio e porta via il pallone. Gli unici che domenica hanno davvero perso sono quelli che hanno scelto di non partecipare. Ma ritirarsi dalla competizione non ti dà diritto di infangarla il giorno dopo. Oggi il Partito Democratico di Cerveteri è un partito con un Direttivo e un Segretario pienamente legittimati dal passaggio congressuale e un candidato a Sindaco eletto con le Primarie. Il tutto sotto la supervisione esperta e attenta dei garanti provinciali. Più solido e trasparente di così, un circolo Pd non potrebbe essere. Certi aspiranti scissionisti dovrebbero uscire dall’ambiguità e decidere se continuare a far parte di questa comunità, rispettandone le scelte democratiche, oppure inseguire le loro personali ambizioni salpando verso altri approdi. Per ora mi pare stiano solo galleggiando alla deriva.
Passiamo a quel che interessa veramente i cittadini, ci parla del programma del candidato sindaco del Pd?
Alle primarie abbiamo presentato delle linee guida importanti, che domenica sono state ratificate dal voto degli elettori democratici. Una griglia di priorità che saranno poi arricchite anche attraverso le prossime campagne di ascolto che avvieremo nella città insieme al Partito Democratico. Citando solo alcuni dei punti più importanti, siamo partiti dalla difesa dell’identità del nostro territorio: non siamo una grande città, ma un insieme di realtà più piccole e molte diverse tra loro. Questa identità va preservata contro ipotesi sconclusionate di espansione abitativa. Bisogna porsi dei limiti di medio-lungo periodo. Ho parlato anche di urbanistica contrattata, perché sia chiaro che ogni sacrificio di territorio dovrà essere condizionato da un ritorno in termini di vantaggi per la collettività, che sia una scuola, una strada, o l’abbattimento di barriere architettoniche. Importante sarà porre la persona al centro della nostra amministrazione. Il che significa, tra l’altro, cominciare finalmente ad occuparsi delle case sparse nelle zone rurali, dove ancora oggi si vive come se si fosse cittadini di serie B. E poi occorre lavorare sul bilancio e trovare nuove risorse. Lavoreremo principalmente su due fronti: i fondi europei, che andranno intercettati anche con il ricorso a dei professionisti, e risparmi sugli sprechi. Uno di questi è senz’altro la partecipata comunale, per cui si spendono centinaia di migliaia di euro ogni anno solo per la sua gestione. Soldi che potrebbero essere risparmiati affidando quei servizi a privati attraverso gare pubbliche e trasparenti. A proposito di trasparenza, bisogna finalmente avere il coraggio di raccontare la verità ai cittadini. Le precedenti amministrazioni sono state troppo carenti affidandosi al minimo sindacale, al rispetto delle prescrizioni di legge. Ma la trasparenza in politica è molto di più, significa mettere tutti a conoscenza delle proprie intenzioni, dei propri progetti e non tenerli chiusi nei cassetti. Bisogna avere il coraggio di farsi giudicare. Chi non ha nulla da nascondere, non ha nulla da temere. Abbiamo poi parlato anche di turismo, che è sempre importante come volano culturale, ma che ha delle potenzialità purtroppo finora inespresse. Se vogliamo che il turismo diventi anche un elemento di crescita economica e sviluppo per l’intera città, dobbiamo adottare un approccio più manageriale, dobbiamo fare in modo che i flussi turistici siano stabili, che si fermino a consumare nei nostri ristoranti e a dormire nei nostri bed&breakfast. Dobbiamo fare di Cerveteri, crocevia della Cultura e degli Etruschi, il fulcro del turismo crocieristico, per creare nuove opportunità e dare impulso alle Associazioni e all’artigianato locale. Non basta staccare un biglietto in più al museo, i cui ricavi vanno allo Stato, tantomeno farsi un selfie col cratere di Eufronio. Bisogna immaginare uno scatto in avanti, un cambio di mentalità, esattamente come fanno tantissime altre città, in ogni angolo d’Italia, pur avendo molte meno ricchezze del nostro straordinario territorio.
Prossimi passi?
Si comincia da subito. Approccio determinato ma votato alla massima umiltà. Adesso dobbiamo avviare una vera e propria campagna di ascolto in mezzo ai cittadini, integrare le nostre linee guida e trasformale in un programma di governo. Nel frattempo dobbiamo organizzare la squadra, aprendo a tutti gli amici che vorranno lavorare insieme a noi e aiutarci ad affrontare queste importanti responsabilità. Sia chiaro, con noi certi giochini da prima repubblica sono finiti. Non perché ci sentiamo migliori, ma semplicemente perché siamo fatti così, e perché questo ci chiede la grande comunità degli elettori democratici: trasparenza, lealtà, chiarezza, interessi collettivi, politica come servizio. Avanti così quindi, a testa alta e a carte scoperte.