Gasparri tira in ballo Veltroni per mafia capitale ignaro che la destra c’è dentro fino al collo

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Gasparri tira in ballo Veltroni per mafia capitale ignaro che la destra c'è dentro fino al collo
Maurizio Gasparri

Le testimonianze rese da Buzzi la scorsa settimana puntano il dito prevalentemente contro il sistema dei suoi rapporti ‘corruttivi’ con il Pd, mentre lascia curiosamente nell’ombra  quelli che erano i suoi rapporti con la destra di Alemanno e non solo, comunque ben presenti negli atti istruttori. Giocoforza che il vice presidente del senato Maurizio Gasparri che dal MSI proviene approdando in AN fra i colonnelli di Fini (oggi coinvolto negli affari del fratello della sua compagna Tulliani), prenda la palla al balzo e con la sollecitudine che lo caratterizza chiami in causa l’ex sindaco Veltroni nella vicenda di mafia capitale. Così, dopo aver scorso i giornali (e men che mai gli atti dell’accusa) rintraccia le seguenti affermazioni di Buzzi relative al 2008: «Eravamo preoccupati per il sistema delle cooperative basato su gare di 4, 3 mesi. Quindi ci rivolgemmo al sindaco Veltroni e chiedemmo che le cooperative fossero messe in sicurezza… ho detto: guarda, fai una gara che chiunque arriva dopo, tra Rutelli e Alemanno, le cooperative sociali sono in sicurezza».

GASPARRI CHIEDE CHIAREZZA

Ecco allora l’implacabile Gasparri chiedere un ulteriore approfondimento sulla vicenda.  Legittima aspirazione alla verità e alla chiarezza di un senatore di destra sicuramente ignaro nel coinvolgimento di ex presunti camerati nella Buzzi connection.

IL RETROSCENA DI PANZIRONI

Peccato che qualche settimana fa nel corso del processo, l’ex ad di Ama Franco Panzironi che aveva seguito Alemanno allora ministro delle politiche agricole sino al Campidoglio, ebbe a dichiarare testualmente che «quando ero segretario della fondazione Nuova Italia Alemanno e Marco Visconti mi dissero che il “ras delle coop” voleva versare un contributo di 400mila euro. Parte del denaro arrivava in una cartellina rossa dentro la quale c’erano le buste con i contanti». Spiegando che «Buzzi mi fu presentato dal sindaco Alemanno ad agosto del 2010. L’ex sindaco della Capitale mi convocò entrai nella stanza e mi presentò Buzzi». Alemanno, ha proseguito Panzironi «disse che Buzzi si lamentava perché non aveva lavoro in Ama. Dissi che le cooperative di Buzzi avevano invece attività in corso. Il sindaco mi disse che con Buzzi si conoscevano da tanto tempo perché erano stati insieme in carcere a Regina Coeli». Pronta smentita di Gianni, come ormai d’uso di tanti, che suona grosso modo così: “ah Panzirò ma chette salta pe la testa?”.

Ma ritorniamo alla destra. Che la dura vita del carcere cementi solide amicizie è noto, meno noto è il giudizio del nero Carminati sull’ex sindaco riportato da Buzzi «Carminati parlava malissimo di Alemanno, lui si considerava un rivoluzionario e diceva che Alemanno si era imborghesito». La conoscenza fra il capo delle coop sociali rosse, condannato per omicidio, dovrebbe essere nata nell’autunno del 1982, quando Gianni,  già accusato – e poi prosciolto – dall’aver preso a sprangate uno studente universitario insieme con altri tre camerati, era in carcere per aver lanciato una molotov contro l’ambasciata dell’Unione Sovietica, reato dal quale di lì a poco verrà prosciolto (ragazzate degli anni di piombo). Ma  grosso modo in quel periodo in carcere ci arriva anche Carminati, l’uomo che Gianni, così come il suo segretario Lucarelli, affermano di aver mai conosciuto.

IL DUBBIO

Che non l’abbiano conosciuto o frequentato personalmente, può essere, ma che non sapessero chi fosse non è credibile. Anche perché Carminati, che pure ultimamente ha rivendicato con orgoglio il suo passato politico, era grande amico del camerata Peppe Dimitri (morto per un incidente in moto nel 2006) stimato da tutta la destra romana. Un personaggio che era passato da Avanguardia Nazionale a Terza Posizione fino al terrorismo dei Nar. Anche lui un frequentatore della fascisteria romana che si incontrava romana al Fungo dell’Eur, il luogo storico dei ritrovi della destra irregolare frequentato anche dall’ex ad di Eur spa Mancini. Questi nel 1988 era stato condannato ad un anno e 9 mesi di reclusione per violazione della legge sulle armi, poi riabilitato. Lo stesso  Mancini che nel dicembre del 2014 aveva già subito la carcerazione per la stecca di quasi un milione (di mai chiarita destinazione) per i Bus della Menarini, e che data la sua fragilità psichica (come risulta dalle intercettazioni) era stato affidato da Carminati alle amorevoli cure di Buzzi che nelle carceri c’era di casa.

Nel  1982 in carcere c’era anche Andrea Munno, all’epoca arrestato per un’aggressione citato dalle cronache di questa testata per l’impiccio dei punti verdi qualità. Fornitore di quel Parco Feronia (oggi abbandonato) la cui concessione era intestata alla sorella Lucia del faccendiere nero Gennaro Mokbel già condannato per riciclaggio nell’affare Telecom Sparkle, ma che aveva acquistato la maggioranza delle quote proprio dalla coop 20 Giugno di Salvatore Buzzi, che peraltro ha la sede proprio di fianco a quel Parco.

E che dire dell’ex manager  di una consociata di Finmeccanica ai tempi della presidenza Guaraglini presidente, Fabrizio Testa, che a quel posto ci arrivò grazie grazie a qualche potente raccomandazione sicuramente non di Bertinotti? Interrogato in udienza il primo marzo di quest’anno affermava: «Usavo schede telefoniche dedicate perchè Carminati mi disse di fare così. Era ossessionato dall’essere controllato. Mi disse che era intercettato sulla questione Finmeccanica e che dovevo usare un telefono dedicato per comunicare con lui e con Buzzi pechè non voleva infettarmi». Sempre in udienza il cauto Fabrizio Testa parla anche di Lorenzo Cola, l’ex consulente di Finmeccanica, notoriamente legato alla destra arrestato l’8 luglio del 2010 per il riciclaggio di 7 milioni e mezzo di euro versati dal gruppo di Gennaro Mokbel.

Insomma un bell’intreccio (qui appena tracciato) di conoscenze targate a destra  di cui evidentemente il senatore Gasparri non ha contezza, perché lui le cose le apprende solo dai giornali…..
Giuliano Longo

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