«Un impianto da scongiurare» scrive la stampa locale del Frusinate in merito alla riattivazione del termo-combustore di copertoni esausti della Marangoni Tyre. Oggi è attesa conferenza dei servizi in Regione, ma l’obiettivo di comitati, associazioni e cittadini è quello di stoppare l’autorizzazione richiesta dall’azienda per la riattivazione dell’impianto. Il sito Marangoni è ricompreso all’interno della perimetrazione del sito interesse nazionale (SIN) del bacino del fiume Sacco notoriamente inquinato ad alta intensità anche per il pregressi insediamenti industriali consistenti nell’area sin dal dopo guerra come la ex SNIA di Colleferro.
L’inceneritore, nato come impianto di servizio dell’adiacente fabbrica di pneumatici, è da tempo oggetto di polemiche e proteste per la qualità dell’aria nella zona di Osteria della Fontana. Eppure la Marangoni che ha già dato l’addio a quell’insediamento dal 2014 mettendo in cassa integrazione i dipendenti che risiedono per lo più fra le provincie di Roma e Frosinone, aveva già alternato ipotesi di vendita e ripresa della produzione, sino a quando l’autunno scorso la “casa madre” di Rovereto parlò “trasferimento della produzione nelle Indie”.
Già precedenza il nome della Marangoni era stato collegato alla richiesta di riattivazione del termo-combustore sulla via Anticolana, ma nel frattempo l’azienda aveva intavolato trattative per la cessione di questi impianti produttivi alla Ceylon Steel Corporation. Evidentemente ogni ipotesi di cessione è subordinata alla riattivazione degli impianti, ivi compreso il contestato bruciatore. Nel frattempo gli scarti della Marangoni verrebbero bruciati anche in Romania. Intanto i 410 oprerai in ‘mobilità’ sperano che si possa in qualche modo riattivare anche parzialmente la produzione chiunque ne sia il titolare , ma senza il bruciatore che è parte integrante dell’impianto, le speranze rimarranno tali.
Con pullman già organizzati e persone pronte a partecipare dopo aver richiesto le ferie… la Regione SOLO OGGI (lunedì 27 marzo alle 12.43) motiva così agli Enti Partecipanti il RINVIO della RIUNIONE DECISIVA in Conferenza dei Servizi: “sopraggiunti impegni che coinvolgono la struttura”.
Oltre alle osservazioni che le associazioni hanno presentato in conferenza dei servizi, al parere negativo del Comune e all’importante presenza del Vescovo di Anagni, è fondamentale la PRESENZA FISICA DEI CITTADINI per testimoniare il disagio del territorio afflitto da una situazione ambientale e sanitaria disastrosa. Che la Regione non sembra riconoscere.
La seduta della CDS è presumibilmente rinviata a venerdì 7 aprile 2017, si attende nota formale di conferma.
PARTECIPARE in MASSA: restiamo disponibili e pronti per MANIFESTARE alla prossima seduta non appena sarà confermata.