Alessandro Quintè, una brutta storia a lieto fine

In esclusiva il racconto della svolta nel destino di quest’uomo che ha vissuto oltre la soglia della povertà

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Alessandro Quintè
Alessandro Quintè

di ALBERTO SAVA

Il caso di Alessandro Quintè, che a Cerveteri e dintorni tutti conoscono, esplose a livello nazionale, dopo la seconda apparizione della sua amara vicenda in televisione.

IL CASO QUINTÈ

Con “Striscia la Notizia” e “Dalla Vostra Parte” l’Amministrazione Pascucci “conquistò” la ribalta nazionale. Accadde dopo le durissime accuse di sostanziale latitanza, al netto delle parole, lanciate da Quintè ai servizi sociali, che impegnano una quota non trascurabile del bilancio comunale. Il gruppo Mediaset prese a cuore sua storia. La storia di un disoccupato, ex esodato, senzatetto, disabile al cento per cento, con una pensione Inps di 280 euro al mese. Il diavolo si nasconde nei particolari, ammonisce la saggezza popolare. Per cui, il caso di Quintè non è certo il più “scintillante” dei fallimenti dell’Amministrazione comunale. È tuttavia certamente paradigmatico della scala di valori che ha “illuminato” il cammino del sindaco di Cerveteri.

UN LIETO FINE PER LA STORIA DI ALESSANDRO

Dopo questa doverosa introduzione, torniamo a occuparci del caso di Quintè, per comunicare ai nostri lettori che finalmente la ruota del destino di Alessandro ha iniziato a girare per il verso giusto. Oggi Alessandro Quintè lavora come magazziniere presso i negozi “Alcott” di viale Italia, a Ladispoli. Grazie a un’adeguata donazione di un ignoto benefattore di San Nicola, ha potuto affrontare l’esborso di tutto il danaro necessario per stipulare un regolare contratto d’affitto di una casa, sempre a Ladispoli. Alessandro lavora continuativamente, dopo aver superato il periodo di prova, già da qualche mese. Da qualche settimana vive nel suo nuovo mini-appartamento in affitto. Prima di raccontare il lieto fine di questa “storia vera” dei nostri giorni, abbiamo voluto attendere affinché la svolta nella vita del nostro sfortunato disabile, ex esodato, si strutturasse al meglio.

IL RACCONTO

Alessandro è un uomo che ha vissuto sempre con rigore e dignità le avversità che ha dovuto affrontare. Ed è lo stesso Alessandro a raccontarci cosa gli è successo di veramente positivo, dall’ultimo triste Natale. “Oggi la mia vita è cambiata – ci ha detto -. Vivo in un piccolo, ma confortevole appartamentino a Ladispoli e lavoro in qualità di magazziniere presso i negozi del brand Alcott del dottor Patrizio Falasca, che desidero pubblicamente ringraziare di cuore per tutto quello che ha fatto e continua a fare per me. Il lavoro per un uomo è tutto. Nei durissimi mesi che ho trascorso oltre i limiti della povertà, ho avuto la fortuna di scoprire accanto a me un gruppo di amici che mi ha veramente aiutato a sopravvivere quando stavo per cedere al peso del destino”.

I RINGRAZIAMENTI

“Questi amici sono tantissimi – ha spiegato – e non vorrei sbagliare nel dimenticare qualcuno, ma è forte in me il desiderio di ringraziare di cuore Marco Nica e Giuseppe Grando (Fondazione Daniele Nica). Fabio Ciampa, Attilio Consorti, Nino Di Canio, Maurizio Maestri (Il giardino dell’Auto), l’Hotel Miramare di Ladispoli. Vincenzo Vona, Cellentani, David Albis e famiglia, Ottavio Serafini. Simone M., Federico O., Ivana Sovrana, Valentina Cavallo. Un mio grazie affettuoso e sentito va alla stampa, in particolare ai direttori Maurizio Belpietro e Alberto Sava. All’inviato Jimmy Ghione. Ai giornalisti Emanuele Rossi, Fabio Nori e all’editore di Centro Mare Radio Luigi Cicillini.

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