“Confermato lo stop ai rischiò nella capitale disposto nel 2015. A deciderlo il Consiglio di Stato, che ha respinto il ricorso di una agenzia specializzata presentata contro l’ordinanza varata dal Commissario straordinario Tronca. Ne dà notizia il Codacons, che era intervenuto nel giudizio a sostegno del Comune di Roma e aveva chiesto ai giudici di Palazzo Spada di rigettare il ricorso confermando la validità del provvedimento.
La Travelpro s.n.c., assieme ad altre imprese del settore turistico, aveva infatti impugnato al CdS la sentenza del Tar Lazio che, in primo grado, respingeva il loro ricorso per l’annullamento dell’Ordinanza del Commissario straordinario di Roma Capitale n. 24 del 25 novembre 2015, avente ad oggetto ‘il divieto di svolgere, in alcuni ambiti territoriali di Roma Capitale, qualunque attività assimilabile al trasporto pubblico collettivo o individuale di persone con velocipedi a tre o a più ruote anche a pedalata assistita, dotati di un motore ausiliario elettrico’”. Così in una nota il Codacons. “A sostegno del Comune era intervenuto il Codacons, chiedendo al Consiglio di Stato di rigettare il ricorso d’appello – si legge nel comunicato – La Quinta Sezione del CdS (Presidente Francesco Caringella, Relatore Paolo Giovanni Nicolo’ Lotti) ha accolto in pieno le richieste del Comune e dell’associazione, confermando ‘la legittimità dei provvedimenti impugnati ex art. 54 TUEL’ e sostenendo in sentenza che ‘Le ordinanze impugnate hanno compiuto un bilanciamento degli interessi coinvolti che supera il vaglio di irragionevolezza e proporzionalità, nei limiti consentiti al Giudice amministrativo, appaiono ragionevolmente motivate, e per loro natura non erano tenute a menzionare puntualmente le disposizioni e ad assicurare il contraddittorio con i privati controinteressati'”. “Crediamo che ordinanze di questo tipo siano importanti per tutelare il decoro delle città – afferma il presidente Carlo Rienzi – L’invasione di risciò e di altri mezzi di trasporti turistici danneggia l’immagine dei centri storici città, oltre a rappresentare un evidente problema sul fronte della sicurezza pubblica”.