Regionali, nel centrodestra la storia si ripete con Fabio Rampelli (regalando voti ai grillini)

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La storia si ripete. Secondo quanto racconta Il Messaggero di qualche giorno fa, lo schema di gioco del centrodestra, basato sulle antiche divisioni e i conflitti interni che hanno consegnato le chiavi del Campidoglio a Virginia Raggi, si sta ripetendo per la Regione Lazio. Regista della strategia, come un anno e mezzo fa, Fabio Rampelli, capogruppo alla Camera nonché vero deus ex machina di Fratelli d’Italia. 

Già capocorrente (con i suoi i famosi “Gabbiani”) di Alleanza Nazionale a Roma, Rampelli spinge per una sua candidatura in prima persona alla Regione, ripetendo lo schema usato a Roma, con gli attacchi a Bertolaso allora candidato di Forza Italia al comune. 

Allora puntò su Giorgia Meloni, poi le “primarie” di facciata e la convergenza sul nome dell’ex capo della Protezione Civile, usando come pretesto la gravidanza della sua creatura politica, per poi infine rompere di nuovo a correre da soli con la destra dura e pura penalizzando l’imprenditore Marchini, scelto ancora da Berlusconi, che raggranellò solo un 10% dei consensi. 

In questo scenario, il M5S ha allegramente sguazzato, conquistando con una facilità inusitata il Campidoglio. Adesso la stessa strada spianata potrebbe trovarsela Roberta Lombardi, candidata in pectore del M5S, che rischia di confrontarsi con tre candidati alternativi a Zingaretti: Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice, un candidato di Forza Italia (i nomi che circolano sono quelli di Francesco Giro e del presidente della Federnuoto Paolo Barelli) e appunto Fabio Rampelli. 

Uno schema di gioco che non avrebbe nessun vincitore, regalando tonnellate di voti di indecisi ai grillini, esattamente come successo alle comunali.

Stando a quando raccontano in via confidenziale gli ex An, questo rischio potrebbe non importare molto a Rampelli, anzi. Secondo molti, la sua visione politica è circoscritta agli interessi della sua corrente, numericamente abbastanza piccola, ma molto radicata sul territorio romano e laziale, anche grazie a un network di associazioni di riferimento. Una corrente costruita intorno alla sua persona, che nessuno metterebbe mai in discussione. La candidatura in solitaria di Rampelli garantirebbe ai gabbiani una manciata di consiglieri regionali liberi di agire in totale autonomia rispetto alle logiche di schieramento, sia che gli eletti siano Zingaretti o la Lombardi. 

Anzi, come già succede in Campidoglio, questo garantirebbe loro un ruolo di opposizione forte, che offre grande visibilità. Intanto, alla Casaleggio Associati ringraziano sentitamente per l’insperato aiuto. Chissà però se anche Berlusconi ringrazierà Fratelli d’Italia per queste strategie solitarie ripetute nel tempo, quando ci sarà da chiudere la partita delle politiche.

F.D.

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