Elisa Isoardi finalmente sfonda con “Buono a sapersi”, dopo un periodo incerto della sua precedenze trasmissione “Tempo & Denaro” che non ha decollato. Eppure va detto a suo merito che Elisa in Rai vanta un curriculum di tutto rispetto. Qualcuno ricorderà quando dal 6 agosto all’11 settembre 2011 condusse su Rai Radio 2 I miei e i tuoi con Gianfranco Monti. Poi nel 2013 venne confermata conduttrice di Unomattina insieme a Duilio Giammaria, con la partecipazione di Eleonora Daniele e Massimiliano Ossini. E successivamente 2014/2015 su Rai 1 è unica conduttrice del programma A conti fatti.
Un volto noto che dilaga sui socia con migliaia di fan. L’abbiamo incontrata, rilassata con i capelli corti. Insomma il nuovo look del suo rilancio in Rai?
D: Ormai Buono a sapersi compie quasi un mese e i risultati degli ascolti paiono incoraggianti, secondo te quali sono i meriti di questo programma rispetto a quello condotto da te lo scorso anno?
R: Sulla scorta dell’esperienza di “Tempo & Denaro”, “Buono a sapersi” ha fatto una scelta precisa: occuparsi esclusivamente di nutrizione, con puntate monotematiche, incentrate su un prodotto della terra o un “lavorato” e su una patologia molto diffusa, legata – in qualche modo – proprio a quel prodotto. La risposta dei telespettatori dimostra che vogliono sapere per scegliere cosa mangiare, con un occhio alla spesa e uno alla salute. Come recita il sottotitolo del programma…
D: La fascia oraria scelta non è fra le migliori tuttavia il programma ’tira’, avete individuato il target di pubblico coinvolto?
R: La fascia oraria è certamente difficile: competitors storici la occupano da anni e con numeri non da poco. Noi abbiamo puntato soprattutto sulle donne mature (come potrebbe esserlo la mia mamma): persone che si occupano della casa e che vanno tutti i giorni al mercato. Signore che vogliono sapere quanto costano le carote, come devono conservare la ricotta, in che modo possono cucinare i calamari. Ma anche e soprattutto a cosa fa bene tutto quello che mangiano. Ed anche a cosa fa male. Devo dire, però, che dalle telefonate che riceviamo c’è anche un mondo maschile a cui la nostra tv fa compagnia…
D: Dando uno sguardo ai programmi che partono dalla mattinata sino al primo pomeriggio, ti sei fatta un’idea delle potenzialità di queste oltre 8 ore di programmazione?
R: Credo che il daytime debba rispecchiare i gusti e gli interessi di un pubblico eterogeneo e che quindi debba saper servire – tutti i giorni ed il più fresco possibile – un menù completo. Una “carta” con tante proposte e tanti sapori diversi: ma tutti piatti di carattere. Lasciando da parte il paragone culinario, penso al daytime come ad un’edicola, dove poter cercare tutto quello che vuoi. E sapere di trovarlo ad un’ora precisa. “Buono a sapersi” si occupa di nutrizione. E noi siamo là, su Raiuno, alle 11.05. Tutte le mattine. Chi vuole ci trova lì…
D: Il tuo cambio di look, se mi permetti direi meno aggressivo, è una scelta che riguarda il rapporto con il tuo pubblico o ultimamente sei cambiata anche psicologicamente?
R: Non credo di aver mai avuto un look aggressivo e da sempre indosso solo abiti nei quali mi trovo a mio agio. L’anno scorso sentivo l’esigenza di cambiare e l’ho fatto, senza rinunciare a quello che mi piace. Ritengo di essere cresciuta e maturata in questi ultimi mesi, come donna e come professionista. Il taglio dei capelli, ad esempio, è stata una scelta personale. Non c’era la volontà di propormi con un’immagine diversa. Chi mi conosce sa che sono quella di sempre, una ragazza di montagna col tacco 12, ma solo quando è indispensabile…
D: In Rai i cambiamenti non mancano certo, ma c’è ormai un pool di conduttrici che da anni copre fasce d’orario non ottimali, quali sarebbero se non gli obiettivi almeno le tue speranze per il futuro?
R: Da oltre dieci anni, ormai, conduco programmi per il daytime di Raiuno e ne sono orgogliosa. Non tutte le fasce orarie sono ottimali dal punto di vista degli ascolti, ma il mio unico obiettivo è quello di fare sempre meglio con programmi cuciti addosso a me, proprio come “Buono a sapersi”, che riconosce le mie esperienze e premia i miei interessi. Se sei a tuo agio in un programma si vede. Quest’anno non vorrei essere altrove. L’anno prossimo non so. Certo, in cuor mio un naturale sbocco lo vedo. Bello sarebbe, se lo cogliesse anche chi deve guardare più lontano di me…
D: Infine una domanda impertinente e di carattere personale. Il tuo rapporto con Salvini qualche volta riempie le cronache gossip, tuttavia anche nel look di Matteo abbiamo notato dei cambiamenti. Via la felpa d’ordinanza, giacche e camicie bianche. Hanno influito i tuoi suggerimenti?
R: Non credo di averlo influenzato, nè gli ho mai suggerito di sostituire la felpa con una giacca. L’abito non fa il monaco, soprattutto per uno come lui. E nella vita e nel lavoro si può decidere di cambiare la forma, ma raramente si può modificare la sostanza…
Giuliano Longo