Pirozzi dialoga con Forza Italia ma non ha ancora incontrato Berlusconi

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Il centro destra ormai certo di vincere alle prossime elezioni politiche, è ancora in difficoltà nel Lazio tanto che alcuni sondaggi lo danno in calo nella nostra regione, anche per le politiche oltre che per le regionali. Poco male, anzi meglio per i competitors Nicola Zingaretti e Roberta Lombardi, uno per il Pd in cerca di una riconferma e l’altra sicura di emulare l’exploit di Virginia Raggi a Roma per i 5stelle.

Il fatto è che a meno di due mesi dalle elezioni, il centro destra non ha ancora un candidato, anzi l’unico che dichiara apertamente di avere radici in quell’area è proprio il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi che sta sta già conducendo la sua campagna elettorale sui territori da ben quattro mesi. 

Ma a lui i potentati locali berlusconiani e i Fratelli d’Italia mostrano di non volercelo perché, dicono, “prima devi accomodarti a un tavolo con noi, vedere le condizioni e le spartizioni dei pani e dei pesci con la nostra area, altrimenti te ne vai a sbattere da solo”.

Che è un po’ come il cupio dissolvi, o tradotto in psichiatria, puro masochismo per un candidato che i sondaggi, anche quelli di Berlusconi, danno al 15/17%, quanto basta a far perdere l’intera coalizione anche con Gasparri che è il favorito da molti, ma quotato al 20% o giù di lì.

Certo il Pirozzi sino ad oggi ha giocato spregiudicatamente le sue carte sino all’ultimo, mantenendo una caratteristica spiccatamente civica nonostante l’antifascismo militante gli abbia appioppato negli ultimi giorni l’etichetta di nostalgico per alcune sue affermazioni sulle ‘buone opere’ del Duce, sempre che l’antifascismo abbia ancora una presa di popolo a favore della sinistra. Del che obiettivamente ci par di dubitare quando i 5 stelle dilagano con evidenti posizioni di destra raramente contestate.

Ma il problema è un altro, e cioè se Berlusconi, a cui immediatamente si accoderebbero gli altri della sua area fra i quali i Fratelli D’Italia, sia disposto a sciogliere il nodo scegliendo  Pirozzi.

Che il ruvido personaggio dello scarpone possa anche non essere gradito al Cavaliere aduso a ben altre raffinatezze, è indubbio, ma si sa, la politica è altro e Berlusconi vorrebbe vincere con Forza Italia al primo posto della coalizione dappertutto, giusto per contenere i ’sovrainismi’  di Salvini e relegare FdI al posto che le spetta con il suo modesto 5%, magari equilibrato dalla ‘quarta gamba’ di Cesa e Lupi.

È quindi normale che i telescopi della stampa si appuntino sugli spostamenti del sindaco di Amatrice che, secondo quanto scritto oggi da La Repubblica, sarebbe stato avvistato su un volo Alitalia per Milano per un possibile incontro con Berlusconi.

Notizia subito smentita dall’interessato tramite l’agenzia AdnKronos che tuttavia lascia aperta l’opzione nient’affatto incredibile, di un canale diretto di dialogo fra Silvio e Sergio. Infatti fra smentite o conferme, che nemmeno servono a far vendere i giornali, è possibile che Pirozzi a Fiumicino ci sia pure andato, ma forse per incontrare un emissario di Berlusconi o forse il suo coordinatore della nomine per le liste.

Gossip e retroscena che non spostano di una virgola il problema del centro destra nel Lazio che, dopo lunga e penosa gestazione, un nome per il candidato dovrà pur darlo a rischio di finire come “spelacchio”,  il mitico albero di Natale di Virginia Raggi.

Giuliano Longo 

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