Al centodiciottesimo giorno di presidio, mentre si definiscono gli esiti della contesa elettorale, il movimento Rifiutiamoli si prepara al confronto col futuro governo regionale.
Prima ancora di aprire la discussione tuttavia ci siamo dovuti confrontare con un maldestro tentativo di portare agli inceneritori di Colle Sughero i materiali necessari al ‘revamping’. Il 6 marzo, alla guida di un TIR proveniente dall’Austria, un autista cercava a tentoni la strada per gli impianti, manovrando davanti al presidio del movimento Rifiutiamoli.
E’ stato subito intercettato dalle persone presenti, a cui l’autista chiedeva indicazioni; accertata la destinazione del mezzo e la natura del carico, venivano raggiunti dal sindaco, prontamente informato da alcune decine di persone, assessori e consiglieri comunali, dal sindaco ed attivisti di Genazzano.
Invitato a ritornare sui propri passi, il TIR faceva retromarcia, andando a sostare nella vicina stazione di servizio, evidentemente in attesa di ulteriori indicazioni da parte dei dirigenti della società Lazio Ambiente spa, che lo raggiungevano sul posto; la vicenda si concludeva con l’allontanamento definitivo del mezzo. Così è stato fermato questo goffo tentativo della direzione aziendale, in un momento di vuoto politico.
Da informazioni acquisite, risulta che dalla regione sia arrivata alla dirigenza di Lazio Ambiente spa l’indicazione di fermare ogni attività relativa al revamping, in attesa dell’insediamento della nuova giunta regionale e della conseguente apertura di un tavolo di confronto con le amministrazioni locali e le forze sociali, nel quale Rifiutiamoli intende partecipare.
Si conferma la necessità e l’efficacia del presidio, anche di fronte a questo surreale tentativo di riavviare l’attività di revamping: nelle prossime settimane si rafforzerà tanto la funzione di controllo nei confronti della ripresa del revamping quanto quella di punto di riferimento della discussione del movimento Rifiutiamoli.
La discussione riguarda non solo il destino degli inceneritori, ma anche e soprattutto le scelte strategiche di un futuro piano regionale dei rifiuti, da cui dipenderà la sorte degli impianti di Colleferro – inceneritori e discarica.
Ci apprestiamo quindi a una mobilitazione per giungere a una svolta radicale nella pianificazione del futuro sistema del ciclo dei rifiuti.
Vogliamo arrivare al promesso tavolo di confronto con il massimo di informazione e condivisione nel nostro territorio, ricercando la partecipazione di tutti i cittadini e richiedendo chiare prese di posizione alle amministrazioni e alle rappresentanze politiche locali.
La posta è immediatamente in gioco sul piano regionale e per questo il movimento Rifiutiamoli e il suo presidio costituiscono un punto di riferimento per tutti i comitati che si mobilitano sui temi della difesa dell’ambiente e del ciclo dei rifiuti in particolare. Consapevoli di questo ruolo lavoreremo alla creazione di un movimento regionale capace di incidere sulle scelte strategiche che l’amministrazione regionale deve prendere.
Abbiamo già avuto una preziosa opportunità di discussione in occasione dell’attribuzione alle donne di Rifiutiamoli del Premio Donne Pace Ambiente Wangari Maathai, istituito dall’Associazione A Sud Onlus in collaborazione con la Casa Internazionale delle Donne: un confronto con le esperienze di altre situazioni di lotta ambientale che ha aperto l’orizzonte in cui si colloca la lotta del movimento Rifiutiamoli: obiettivi comuni sul piano nazionale che maturano in diversi contesti territoriali, su diversi terreni di lotta ambientale. Proseguiremo ricercando e costruendo momenti di confronto e coordinamento sempre più ampi sul tema dei rifiuti e più in generale sulle criticità ambientali del nostro territorio, cuore di un Sito di Interesse Nazionale.