“I manifesti apparsi a Roma, che paragonano l’interruzione di gravidanza al femminicidio, veicolano un messaggio aberrante e inaccettabile”. Così in una nota i consiglieri regionali del M5S. “Ad oggi il diritto all’aborto introdotto con la legge 194, grazie a decenni di lotte culturali e politiche, viene costantemente minacciato dalla dilagante -e spesso strumentale- obiezione di coscienza del personale medico e sanitario, che di fatto nega alle donne un diritto riconosciuto dalla legge. Chi immagina e realizza manifesti di questo genere alimenta ulteriormente un clima di retrocessione dai diritti”. “Eppure – proseguono i consiglieri 5stelle- moltissime donne sono morte proprio perché questo percorso veniva in precedenza negato dallo Stato, e gli aborti clandestini falcidiavano ragazze innocenti arricchendo chi li praticava, al di fuori del sistema di assistenza sanitaria e psicologica”. “Se è già incivile e retrogrado che venga tuttora contestato il diritto all’autodeterminazione delle donne, diventa vergognoso farlo tirando in ballo il femminicidio, una orribile piaga dei nostri giorni che fa specie venga utilizzata strumentalmente per limitare i diritti delle donne. Tutti insieme -concludono- dobbiamo combattere innanzitutto sul piano culturale, per assicurare alle donne pari diritti e pari dignità in ogni campo, e per evitare che si possano ripetere accostamenti osceni come quello proposto dalla rete CitizenGo in una campagna pubblicitaria che non esitiamo a definire oscena”.