Il 24 aprile scorso il Tar del Lazio intimava alla Regione di indicare alla Rida Ambiente (il Tbm di Aprilia per il trattamento dei rifiuti) uno o più siti dove poter conferire gli scarti di lavorazione. La Regione, scrivevano i giudici, “deve dare esecuzione nel termine di 60 giorni dalla notificazione, alla sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio del 7 marzo 2016”.
A quella pronuncia la Regione Lazio ha effettivamente dato seguito, il 12 giugno scorso, indicando come possibili invasi le discariche di Civitavecchia (Fosso Crepacuore) e Colleferro (Colle Fagiolara). Questa soluzione non sembra sia praticabile perché le volumetrie presenti nella discarica di Colleferro (destinata a chiudere nel 2019) al momento sembrerebbero solo virtuali finche’ i lavori di adeguamento della discarica non siano terminati e la tariffa di accesso non venga indicata dal Comune.
Dall’altra, la discarica di Civitavecchia (per la precisione l’invaso 3a) di recente ampliamento, secondo la Regione sarebbe capace di incamerare 160mila tonnellate di rifiuti, anche se al momento gli scarti della Rida Ambiente derivanti da Roma non pare siano ancora confluiti a quell’invaso.
In questa situazione di stallo l’azienda pontina ha presentato il 7 luglio un nuovo ricorso ai giudici amministrativi lamentando l’illegittimità degli atti con cui la Regione asserisce di aver ottemperato alle due precedenti pronunce dello stesso Tar.
“Quello che proprio non abbiamo capito – scriveva Fabio Altissimi in un comunicato – è come mai la tariffa in ingresso alla discarica di Fosso Crepacuore sia lievitata da 50 a 95 euro in barba a quanto previsto dal Piano regionale e dal Tar. Per parte nostra chiediamo solo che le sentenze della Magistratura siano rispettate e correttamente eseguite e che ci sia consentito di lavorare come siamo stati autorizzati a fare. Siamo quindi stati costretti ad adire di nuovo la magistratura, l’unica che pare in grado di far rispettare la legge”
In attesa dei tempi della magistratura, la Regione Lazio non ha ancora risposto.
Tuttavia rebus sic stantibus, Rida Ambiente non può aumentare la mole di rifiuti indifferenziati in ingresso, soprattutto con Roma, da lavorare.
Una situazione che potrebbe aggravare la situazione romana, mentre rimane in sospeso il problema delle tariffe di Rida Ambiente che, nell’incertezza delle discariche dove conferire gli scarti, potrebbero anche aumentare.
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