Nel nostro precedente articolo del 30 agosto (vedi link) segnalavamo il caso del pascolo in via dei Ragazzi del 99 alla Cecchignola, dove gli ovini in condizioni deprecabili vivono in dispregio delle norme sanitarie previste dalla città di Roma.
Segnalavamo peraltro che i parti, ovvero gli agnellini partoriti, vengono regolarmente venduti dopo una discutibile macellazione clandestina, probabilmente senza le garanzie sanitarie previste dalla legge.
Secondo la relazione sullo stato ambientale del Dipartimento Tutela ambiente e del verde del Comune di Roma si concede la possibilità, a certe condizioni di detenere bovini e ovini, solo quando siano assicurate le norme igieniche con stalle di ricovero, pozzi di acqua, pozzi neri, recipienti per la mangiatoia e l’acqua.
Per quanto riguarda la carne macellata bisogna ottemperare alle norme igieniche tassativamente previste dalla legge. Nel caso del pascolo della Cecchignola, in assoluto stato di degrado, con gli animali in sofferenza e un addetto di nazionalità rumena con compiti non meglio specificati, abbiamo come già scritto nel precedente articolo, contattato anche la Asl di via dei Merode per la tutela di igiene e sanità pubblica, i cui veterinari ci hanno assicurato che tutto era in ordine.
Non soddisfatti di questa risposta evasiva abbiamo invano cercato di parlare con l’assessore all’ambiente del IX municipio, Marco Antonini, prevedendo una prossima mattanza di agnelli.
Data l’indisponibilità per motivi della personale attività lavorativa dell’assessore ci siamo rivolti al presidente del Municipio Dario D’Innocenzi la cui segreteria ci ha invitato ad inviare una mail con motivazioni alle quali sarebbe eventualmente seguita risposta.
A questo punto ci siamo rivolti al dott. Fausto Bernabei, dirigente regionale della Guardia Nazionale Ambientale convinti che questo muro di gomma facesse velo ad un problema molto più esteso di illegalità.
E riteniamo che la questione riguardi direttamente la sindaca Raggi che proponeva di far brucare dagli ovini i parchi pubblici, senza sapere che gli ovini, forse illegalmente, brucano già in tutto l’agro capitolino.
Attendiamo risposte.
Gilda Tucci