Mondo di Mezzo: 18 anni e 4 mesi a Buzzi, 14 anni e mezzo a Carminati. Riconosciuta l’associazione mafiosa

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Ridotte in appello le condanne per Massimo Carminati e Salvatore Buzzi nell’ambito del processo al Mondo di Mezzo.

Per l’ex Nar ridotta la pena da 20 anni del primo grado ai 14 anni e sei mesi inflitti oggi.

Per Buzzi dai 19 anni, ai 18 e 4 mesi di oggi.

La terza corte di appello di Roma ha riconosciuto l’associazione mafiosa nell’ambito del processo al Mondo di Mezzo. Ribaltato così quanto deciso in primo grado.

“Abbiamo sempre detto che le sentenze vanno rispettate. Lo abbiamo fatto in primo grado e lo faremo anche adesso. La corte d’appello ha deciso che l’associazione criminale che avevamo portato in giudizio era di stampo mafioso e utilizzava il metodo mafioso. Era una questione di diritto che evidentemente i giudici hanno ritenuto fondata”.

È il primo commento del procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, in aula assieme al pm Luca Tescaroli in applicazione ai sostituti procuratori generali Antonio Sensale e Pietro Catalani.

Quanto alle pene ridotte: “La legge che ha aumentato le pene per l’associazione di stampo mafioso e’ entrata in vigore dopo gli arresti – ha aggiunto – immagino la Corte abbia ritenuto che gli arresti abbiano fatto cessare l’esistenza dell’associazione e la pena da applicare fosse quella predente alla riforma. Cosa che ha una sua ragionevolezza”.

“L’insussistenza dell’associazione mafiosa mi sembrava inattaccabile, mi sbagliavo. Questo collegio ha invece riconosciuto la sussistenza della mafia. Se anche questo collegio, che è uno dei migliori della Corte d’Appello, ha riconosciuto l’aggravante mafiosa e la mafiosita’ di questa associazione o io dopo 50 anni di attività professionale non conosco piu’ nulla di diritto, il che ci puo’ stare benissimo, oppure c’e’ qualcosa di stravagante che ha influito sulla sentenza”. Così Giosuè Naso, legale di Massimo Carminati, dopo la sentenza di appello del processo ‘Mondo di Mezzo’.

“Ormai il processo penale è diventato uno strumento di tutela sociale, attraverso questo la magistratura si arroga un compito, che non le compete, di moralizzare la societa’- ha aggiunto -. Qualunque cosa avvenga, immediatamente si apre un’inchiesta della Procura di riferimento, questi mettono bocca su tutto e tutti. Sono accuse gravi e meditate, non le dico sull’onda della delusione. Viviamo in un paese dove i giudici comandano su tutto”. Naso ricorrera’ in Cassazione: “E vorrei vedere – ha concluso – Tutto comincia dal venire meno della funzione di controllo del principio di legalità da parte della Cassazione. Purtroppo anche la Cassazione condivide questa impostazione che la magistratura debba svolgere un compito di moralizzazione della vita sociale”.

“Quanto accaduto è grave, è un fatto assolutamente stigmatizzabile l’aver riconosciuto in questa roba la mafia. Credo che per molti cittadini da oggi sia molto pericoloso vivere in Italia: è una bruttissima pagina per la giustizia del nostro Paese”. Così Alessandro Diddi, legale di Salvatore Buzzi, dopo la sentenza d’appello del processo Mondo di Mezzo che ha riconosciuto l’esistenza dell’associazione per delinquere di stampo mafioso per alcuni imputati, differentemente da quanto accaduto nel giudizio di primo grado.

La terza sezione della Corte d’Appello di Roma, presieduta da Claudio Tortora, ha riconosciuto a vario titolo l’associazione per delinquere di stampo mafioso, l’aggravante mafiosa o il concorso esterno per 18 imputati del processo Mondo di Mezzo. Oltre a Salvatore Buzzi e Massimo Carminati, sono stati condannati anche Claudio Bolla, 4 anni e 5 mesi, Riccardo Brugia, 11 anni e 4 mesi, Emanuela Bugitti, 3 anni e 8 mesi, Claudio Caldarelli, 9 anni e 4 mesi, Matteo Calvio, 10 anni e 4 mesi, Paolo Di Ninno, 6 anni e 3 mesi, Agostino Gaglianone, 4 anni e 10 mesi, Alessandra Garrone, 6 anni e 6 mesi, Luca Gramazio, 8 anni e 8 mesi, Carlo Maria Guarany, 4 anni e 10 mesi, Giovanni Lacopo, 5 anni e 4 mesi, Roberto Lacopo, 8 anni, Michele Nacamulli, 3 anni e 11 mesi, Franco Panzironi, 8 anni e 7 mesi, Carlo Pucci, 7 anni e 8 mesi, e Fabrizio Franco Testa, 9 anni e 4 mesi.

Sono otto gli assolti nell’ambito del processo di secondo grado relativo all’inchiesta ‘Mondo di Mezzo’. Si tratta di Stefano Bravo, Pierina Chiaravalle, Giuseppe Ietto, Sergio Menichelli, Daniele Pulcini, Nadia Cerrito, Rocco Ruotolo e Salvatore Ruggiero. Hanno invece patteggiato la pena Luca Odevaine, ex componente del tavolo sull’Immigrazione condannato per corruzione a 5 anni e 2 mesi, e Claudio Turella, ex funzionario del Comune di Roma anche lui condannato per corruzione a 6 anni.

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