Tangenti da mille a 17mila euro per avere alloggi Ater: 6 arresti a Roma

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Tangenti da mille a 17mila euro per sapere l’indirizzo degli appartamenti da poter occupare abusivamente e ottenere poi i documenti per mettersi in regola. Era il tariffario del sistema di “ordinaria corruzione”  nell’assegnazione delle case popolari e locali dell’Ater scoperto dalla Procura di Roma, dal Commissariato Fidene della Polizia di Stato e dagli agenti del III Gruppo Nomentano della Polizia municipale. L’indagine, partita nel 2015 e coordinata dal pm Francesco Dall’Olio, ha portato ai domiciliari 6 persone tra cui un funzionario e un dipendente Atere un dipendente del Comune di Roma. Le accuse sono a vario titolo: corruzione per atti contrari a doveri d’ufficio e accesso abusivo al sistema informatico.  Gli arrestati, di fatto, avevano creato un canale parallelo per l’assegnazione di alloggi Ater. Sotto la lente degli inquirenti sono finiti una cinquantina di episodi che riguardano appartamenti dal Tufello a Montesacro. Sono infatti oltre 50 le persone, ora indagate, che si erano rivolte agli arrestati per ‘scavalcare’ nelle graduatorie i legittimi assegnatari degli immobili Ater. I funzionari corrotti accedevano prima al registro telematico per conoscere la situazione di locali e alloggi, poi venivano contattati dai ‘clienti’ in cerca di un posto da occupare. Subito dopo servivano i documenti necessari per mettersi in regola anche sul piano ufficiale e legale: e così si doveva pagare altri 1.500 euro per avere nulla osta e documenti fino ad arrivare a 17mila euro per avere l’autorizzazione ad effettuare lavori in casa. E se gli ‘occupanti’ non avevano soldi, i funzionari corrotti si facevano dare anche altre utilità come l’acquisto agevolato di un’auto, l’acquisto motori per le barche e il pagamento di lavori di ristrutturazione di abitazioni degli arrestati.

Vere e proprie tangenti dai mille ai 17mila euro, oppure favori di ogni tipo, per conoscere l’indirizzo degli appartamenti da occupare abusivamente o per ottenere i documenti e mettersi in regola. Un sistema di ‘corruzione ordinaria’ con tanto di tariffario per l’assegnazione delle case popolari e di locali dell’ATER capitolina. A mettere fine ai giochi al sistema orchestrato da 7 persone e’ stata l’indagine partita nel 2015 della Procura di Roma, insieme al Commissariato Fidene della Polizia di Stato e agli agenti del III Gruppo Nomentano della Polizia di Roma Capitale. Le verifiche coordinate dal pm Francesco Dall’Olio hanno portato agli arresti domiciliari sette persone tra cui un funzionario e un dipendente ATER e un dipendente del Comune di Roma. Nei loro confronti le accuse, a vario titolo, vanno dalla corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio fino all’accesso abusivo al sistema informatico. Piu’ di cinquanta gli indagati che negli anni hanno richiesto ‘i benefici’ del gruppo che in sostanza aveva creato un canale parallelo per l’assegnazione degli alloggi popolari. Le case su cui si sono concentrate le indagini riguardano appartamenti nell zone di Montesacro, Tufello e via Marco Polo.

“Alcuni dipendenti infedeli dell’Ater avevano accesso ai sistemi informatici, dai quali potevano vedere le case e gli esercizi commerciali che venivano liberati e le mettevano sul mercato”, ha spiegato il comandate del III Gruppo Nomentano della Polizia di Roma Capitale, Maurizio Sozi, che all’agenzia Dire ha chiarito anche il ruolo degli intermediari che si ponevano tra chi ricercava casa e i dipendenti di Ater e Comune: “Avendo delle richieste da parte di terze persone anche loro dedite a queste attivita’ illecite, si mettevano in contatto con queste persone bisognose e attraverso la corresponsione di somme fino a 17mila euro, oppure promettendo favori, rilasciavano questi immobili a persone che non ne avevano diritto. E questo danneggiava tutte le persone che sono in graduatoria”. Tra le richieste che arrivavano ai dipendenti infedeli anche domande per autorizzazioni ad effettuare lavori in casa. E se questi non avevano soldi per la tangente, i funzionari corrotti si facevano pagare in favori come l’acquisto scontato di un’auto o di motori per barche oppure il pagamento di lavori di ristrutturazione.

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