“La Centrale del Latte di Roma non solo è un asset fondamentale per il settore zootecnico e per l’economia locale, ma rappresenta un patrimonio di inestimabile valore per l’agricoltura capitolina. Un patrimonio che il Comune deve assolutamente difendere e tutelare con un marchio che da decenni fa parte della storia e della cultura di questa città. Che la Centrale possa diventare una partecipata strategica del Comune è una buona notizia perché ciò rappresenterebbe una garanzia per i consumatori e per gli allevatori, per i quali auspichiamo comunque un aumento delle quote. Pensare invece a una vendita della Centrale a un soggetto esterno è impensabile e va contro a quanto stabilito nello Statuto che concede la priorità ai produttori. Un principio che riteniamo imprescindibile a garanzia del territorio, della qualità e dei consumatori. E’ importante comunque che venga posta la massima attenzione sulla condizione critica degli allevatori, purtroppo relegati a un ruolo subalterno e sottopagati dalle industrie, con prezzi ben al di sotto dei costi di produzione che calpestano la loro dignità. Una situazione inaccettabile che abbiamo più volte sottolineato evidenziando le forti speculazioni e chiedendo la revisione del testo unico del commercio alla Regione Lazio affinché il prezzo corrisposto agli allevatori possa essere facilmente adeguato. E’ necessario ricordare che il latte è un bene altamente deperibile e merita un trattamento specifico che non può prescindere dai costi di produzione”. – Lo comunica in una nota David Granieri, presidente Coldiretti Lazio.