A 40 giorni dallo sgombero ex Penicillina di nuovo occupata

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Dopo appena 40 giorni dallo sgombero, lo stabilimento della ex penicillina in via Tiburtina 1040, periferia est di Roma, e’ di nuovo occupato. Non sono bastate la presenza del ministro dell’Interno in persona, Matteo Salvini, e l’ordinanza della sindaca di Roma Virginia Raggi a demotivare i senzatetto che in barba a catene e ringhiere, sono tornati esattamente dove erano prima del 10 dicembre scorso: nel cuore della fabbrica ghetto, divenuta il simbolo delle occupazioni e del degrado della Capitale. Anche se la folta vegetazione non c’e’ piu’ e la cancellata e’ serrata con due catene, i segni della presenza umana, tra amianto e spazzatura si intravedono: panni stesi, gente che entra e che esce. I piu’ giovani saltano la recinzione accanto alla cancellata principale, i meno agili invece entrano da una fessura laterale della rete metallica trattenendo il fiato. Tutto avviene, come se nulla fosse, sul lato di via Tiburtina. Nessuna auto di Polizia, Carabinieri o Guardia di Finanza. “Il presidio, con un’auto delle Forze dell’ordine, davanti al cancello principale e’ durato fino a Natale poi non si e’ visto piu’ nessuno”, racconta una guardia giurata della zona. “Non ci sono piu’ poliziotti da un pezzo”, conferma un uomo alla fermata del bus davanti alla ex penicillina. Ma gli occupanti, molti di origine nordafricana, non usano solo la facciata principale per entrare e uscire nella ex fabbrica. La recinzione che delimita il perimetro e’ di fatto un colabrodo e basta fare pochi passi e costeggiare il lato sinistro del perimetro per arrivare in un nuovo punto di accesso. Dove il muro e’ poco piu’ alto di 2 metri, alcune aste in ferro sono state piantate tra i mattoni per formare una comoda scaletta dalla quale si puo’ entrare e uscire indisturbati.

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