Parco archeologico Colosseo, il Comune ricorre al Tar: è polemica

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“Vi abbiamo chiamato per darvi un annuncio: Roma Capitale ha presentato ricorso al Tar per l’annullamento del decreto del Mibact del 12 gennaio 2017 che costituisce l’area del Parco Archeologico del Colosseo”.Con questo comunicato dell’ultim’ora, arrivato solo nel pomeriggio, la giunta Raggi annuncia a sorpresa un ricorso al Tar per rivedere la gestione dei beni archeologici capitolini.

 

Una decisione arrivata solo oggi dopo una riflessione interna ai Cinque Stelle sulle competenze tra Roma Capitale e Governo.Una vera e propria mossa politica, quasi elettorale, che rischia di ribaltare il ruolo finora assunto dai due enti in tema di gestione delle risorse pubbliche.

In una memoria, approvata dalla Giunta capitolina, si dà inoltre mandato all’Assessore alla Crescita culturale di adottare tutti gli atti necessari per avviare la revisione dell’Accordo di valorizzazione tra Roma Capitale e Mibact del 21 aprile del 2015 con l’obiettivo di pervenire ad un’estensione a tutto il territorio comunale, ed in prospettiva della città metropolitana, del principio di integrazione e coordinamento delle funzioni di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale esercitate dal Mibact e Roma Capitale.

 

BRACCIO DI FERRO

«Sembra che il Governo voglia gestire in totale autonomia senza concertazione con il Comune il patrimonio culturale dell’amministrazione stessa – ha detto Raggi. E’ una situazione inaccettabile, per questo motivo siamo stati costretti a presentare ricorso.

Per Raggi «è inaccettabile che i ricavi della bigliettazione di Colosseo e Fori, che portano 40 milioni nelle casse del nuovo ente ministeriale, prima andavano per l’80% alla Soprintendenza speciale e oggi invece sono tutti del Parco e solo il 30% torna al Comune, a cui resta molto poco”. “Io non posso accettare scelte calate dall’alto sulla citta’ prese senza consultazione, eppure avevamo parlato con il ministro Franceschini piu’ volte”, ha concluso Raggi.

LA POLEMICA CON FRANCESCHINI

A chi le chiedeva se avesse informato il ministro Dario Franceschini, insieme al quale ha inaugurato una mostra poco fa, del ricorso del Comune annunciato, la sindaca ha risposto: «Il ministro lo apprenderà quanto prima. La nostra idea e’ che le istituzioni debbano collaborare, oggi abbiamo inaugurato insieme una mostra e questo e’ il modo che secondo noi va portato avanti- ha sottolineato Raggi– Vorremmo una collaborazione inter pares, ma se dall’altra parte si trova una porta chiusa e’ difficile instaurare un dialogo».

LA REPLICA DEL MINISTRO

“È incredibile che i 5 stelle che si riempiono quotidianamente la bocca di cambiamento, trasparenza e innovazione ricorrano davanti al Tar per bloccare a Roma una riforma che sta dando frutti in tutta Italia”. Cosi’ il ministro dei Beni e delle Attivita’ culturali e del Turismo, Dario Franceschini, commenta la notizia del ricorso al Tar da parte di Roma Capitale contro il decreto che istituisce il Parco archeologico del Colosseo e prevede una selezione internazionale per la nomina del suo direttore. “Con il provvedimento che la Giunta Raggi ha impugnato davanti al Tar- aggiunge Franceschini- il Parco archeologico del Colosseo diventa finalmente un istituto autonomo dotato di un proprio bilancio e con un direttore scelto con una selezione internazionale, che e’ gia’ in corso e a cui hanno presentato domanda 84 candidati da tutto il mondo. Il percorso adottato per il Colosseo e’ lo stesso identico percorso che ha portato in Italia profondi cambiamenti al sistema museale, apprezzati in tutto il mondo e che stanno dando importanti risultati. Il Colosseo seguira’ dunque lo stesso percorso che hanno seguito gli Uffizi, la Reggia di Caserta, Brera, Pompei e tutti gli altri istituti autonomi. Per opporsi a questo vengono usati argomenti falsi, infatti, non cambiera’ nulla nel rapporto tra la citta’ e l’area archeologica e restera’ identico l’utilizzo degli incassi del Colosseo su Roma”.

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