A pochi giorni dalla chiusura del Festival di Sanremo, dove ha vestito splendidamente i panni inediti di conduttore, Pierfrancesco Favino si racconta su F – il settimanale femminile di Cairo Editore diretto da Marisa Deimichei – in edicola domani.
L’attore romano, 48 anni, padre di due figlie, Greta e Lea avute con la compagna storica Anna Ferzetti, sul palco di Sanremo ha cantato e ballato, mostrando un aspetto inedito di sé.
Lei non si è mai sposato, pur avendo la stessa compagna da 15 anni. Perché? «La scelta è la coppia, stare insieme, creare una famiglia, sapersi rinnovare e trovare il coraggio della propria verità».
Tra voi è stato un colpo di fulmine? «Sì. Le ho pestato un piede in un locale. Credevo di conoscerla, ma lei non sapeva chi fossi. Ci siamo messi a parlare e non abbiamo più smesso».
È cresciuto in una famiglia con quattro donne, sua madre e le sue tre sorelle. Oggi vive con altre tre donne: la sua compagna e le vostre figlie. Sarà un esperto dell’universo femminile. «Macché. Mi sono sempre chiesto che cosa passasse nella mente delle donne, ma di loro non ho capito niente. Se ne fossi venuto a capo, avrei aperto un banchetto e ci avrei fatto un sacco di soldi. D’altronde, il fascino risiede anche in questo loro insondabile mistero».
Eppure nel film Moglie e marito, che abbiamo visto qualche mese fa, il suo personaggio scambiava anima e corpo con quello della moglie. Le è servito per capirci meglio? «In realtà, grazie a quel ruolo ho portato alla luce il lato femminile che ho sempre saputo di avere. Non ho mai creduto in una divisione rigida tra i due universi».
Sembra il classico family man. È davvero questo che la rende felice? «Per me la felicità è tornare a casa e sapere che risolveremo tutti insieme le grane che si presenteranno».