Un weekend ai Castelli Romani: ecco le meraviglie da visitare

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Un weekend tutto sotto il segno dell’ascesa, della salita. E i nostri luoghi hanno da offrirne!

Sabato 20, un’immersione nella spiritualità del territorio, per elevare lo spirito con la visita ad alcuni dei santuari locali più ricchi di storia e arte: l’Abbazia di San Nilo a Grottaferrata, la Madonna del Tufo a Rocca di Papa, S. Maria della Rotonda ad Albano Laziale; per concludere con la visita al Museo Diocesano di Velletri.

La badia di Grottaferrata, fondata nel 1004 da San Nilo, qui giunto con un gruppo di monaci da Rossano calabro per sfuggire ai Saraceni, è l’unico superstite monastero cattolico di rito bizantino antico, luogo di incontro tra Oriente e Occidente, in quanto fondato prima dello scisma del 1054. Enorme è la sua eredità culturale: gli studi orientali, la letteratura la musica bizantina, il laboratorio di restauro del libro; la biblioteca conserva ca. duemila manoscritti antichi, soprattutto greci – ma anche italiani, latini, orientali; il museo reperti protostorici, etruschi, romani e greco-romani, e affreschi dal ‘200 al ‘500. Un gioiello anche la basilica abbaziale, romanica (XI sec.), seppur con modifiche strutturali successive. L’iconostasi di progetto berniniano separa la chiesa dall’Altare bizantino, e la Cappella Farnesiana conserva affreschi del Domenichino e una tela del Carracci.

A Rocca di Papa, il Santuario della Madonna del Tufo è così denominato per una leggenda secondo la quale un grosso masso di tufo, staccatosi dalle pendici di Monte Cavo, si sarebbe schiantato sul paese se non fosse miracolosamente intervenuta, a fermarlo, la Santa Vergine, su implorazione di un viandante: per ringraziarla, il miracolato fece costruire una cappella, divenuta in seguito mèta di pellegrinaggi. Si era agli inizi del Cinquecento. Caratteristico il soffitto a cassettoni in legno, e l’immagine della Madonna scolpita nel blocco di tufo.

L’utilizzo ecclesiastico del Santuario di Santa Maria della Rotonda ad Albano Laziale risale al IX secolo, e la sua consacrazione al 1060; sorge su di un antico ninfeo della Villa di Domiziano, interessante precedente architettonico del Pantheon di Roma, riadattato a terme sotto il governo di Settimio Severo, per essere utilizzato dagli ufficiali della Seconda Legione Partica; il pavimento in mosaico mostra infatti motivi di mostri marini. Tra i pregevoli affreschi, come  quello della “storia della vera croce”, del XIV secolo, e quello con Sant’Anna, San Giovanni e Sant’Ambrogio, attribuito al Cavallini, spicca l’icona della Madonna con Bambino in stile bizantino, ridipinta nel XV secol. Gli altari sono ricavati da frammenti di trabeazioni marmoree romane del III secolo d.C. provenienti dall’accampamento severiano.

Il Museo Diocesano di Velletri è ospitato, dall’anno 2000, all’interno del chiostro della Cattedrale di San Clemente. Il suo ricco patrimonio di arte sacra proviene in gran parte dal Tesoro del Capitolo della Cattedrale di Velletri, e comprende dipinti, paramenti sacri, oreficerie e oggetti religiosi, tra cui la famosa Croce Veliterna, reliquiario insigne dei sec. XI-XII; la Visitazione di Bicci Lorenzo (1435); la Madonna in trono col Bambino di Antoniazzo Romano (1486); la Madonna col Bambino ed Angeli di Gentile da Fabriano (1426-27); e alcune parti ornamentali della pianeta di Papa Benedetto XI (fine del XII secolo).

La sera, a partire dalle 20.30, si potrà salire da Velletri al Maschio D’Ariano, il punto più alto del Monte Artemisio, con un suggestivo percorso in cui i passi saranno guidati dal chiarore della luna piena e accompagnati da una natura dalla bellezza inaspettata. Storie di antichi castelli e di briganti senza pietà regaleranno una serata indimenticabile.

Domenica 21, si potranno raggiungere i boschi dei colli che circondano la Collina degli Asinelli, sopra Monte Compatri, camminando  lentamente in compagnia di un asinello; durante il percorso, grandi e piccini potranno scoprire diversi ambienti naturali e gli animali che li popolano. Il viaggio con l’asino porta all’incontro tra uomo e natura, fa riscoprire l’empatia con l’ambiente circostante e aiuta a ritrovare l’equilibrio con se stessi: si dimenticheranno l’orologio e i ritmi frenetici della vita quotidiana.

Nella stessa giornata, un bel tour condurrà i visitatori a Lanuvio e Velletri, città più antiche di Roma. A Lanuvio si potrà ammirare il tempio di Giunone Sospita (“salvatrice”), risalente all’VIII secolo a.C. – che si trova, ben conservato, sull’acropoli cittadina – e al Museo Civico Lanuvino, che conserva preziosi reperti archeologici preistorici e protostorici, romani e medievali. Il bus tour proseguirà nel pomeriggio alla volta di Velletri, l’antica Velitrae, che prima di venir sottomessa a Roma nel 338 a.C. fu città volsca, quindi subì l’influenza etrusca.

Nelle due serate – anzi a partire dal venerdì – nella fresca località di Colle di Fuori (Rocca Priora) si potrà degustare agnello alla brace cucinato in tante varietà, dalle cotolette agli arrosticini. Il tutto “condito” anche da musica dal vivo ed intrattenimento popolare.

Tutte le attività guidate richiedono la prenotazione, e che i contatti e le specifiche si trovano sul sito web www.visitcastelliromani.it.

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