Qualità di vita, Roma precipita all’88mo posto

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Non c’è pace tra i sette colli. A rovinare un’altra giornata della sindaca Raggi (e a confermare ai cittadini-utenti-consumatori che le cose proprio non vanno) è arrivata la classifica annuale stilata da ItaliaOggi e Università La Sapienza di Roma sulla Qualità della vita nella città e provincie italiane. Roma ne esce, purtroppo, con le ossa rotte. Numero 88 in classifica nel 2016, perde diciannove posizioni rispetto al 2015 quando si posizionava al 69esimo posto e addirittura 31 posti rispetto al 2014.

Sempre più giù quindi, rispetto alle grandi capitali d’Italia anche se è da dire che a una prima analisi sembra che la qualità della vita tenda a diminuire un po’ in tutte le provincie più grandi, quelle cioè con una popolazione superiore al milione di abitanti. C’è comunque poco da consolarsi nella città eterna, sia perchè i disagi sono sotto gli occhi di tutti (lo scorso venerdì l’ultimo spaventoso insieme di disagi con la concomitanza di sciopero e maltempo) sia perchè ogni giorno a Roma si parla di traffico, rifiuti e trasporto pubblico. Alle croci quotidiane (senza fermarsi a temi come legalità o crisi economica) si aggiungono quindi i dati. Nei primi posti tutte città del nord, e non si scende sotto la linea gotica se non ne caso di Siena (al quinto posto): per il resto il primato va a Mantova, la città sull’acqua, che toglie il primo posto dopo anni a Trento che seconda ha sotto di sè Belluno terza e Pordenone quarta.

Per quanto riguarda le grandi città è Milano a fare meglio di tutte posizionandosi comunque in basso al 56esimo posto (perdendo anche lei posizioni rispetto al 49esimo posto del 2015) nonostante la positiva stagione goduta con l’amministrazione Pisapia. Secondo il quotidiano economico “Italia Oggi” e l’Università La Sapienza di Roma Napoli scivola alla posizione numero 108, mentre lo scorso anno era a 103. Migliora invece Torino che continua a godere della fase positiva veicolata dall’amministrazione Fassino e si prende il 70esimo posto contro il 76 del 2015.

Tra le città che si posizionano in fondo alla classifica spiccano infine Siracusa al centonono posto e Crotone che dalla 86esima posizione dello scorso anno sprofonda alla 110 in un colpo solo, anche se i livelli di qualità della vita sono sorprendentemente buoni per i valori di criminalità e popolazione. A livello di macro-aree, Nordest e Centro reggono meglio il colpo della crisi, di contro soffre il Nordovest e in particolare il Sud e le Isole, dove si è persa traccia di quel cluster di province individuato qualche anno fa, nel quale il livello era superiore a quello prevalente nelle altre province meridionali e insulari.

Tra i tanti commenti è lapidari quello del consigliere comunale e presidente della commissione trasparenza del Comune di Roma, Marco Palumbo: “Roma precipita nella classifica della qualità della vita e la sindaca Raggi, al posto di occuparsi della città, perde tempo prestandosi alle campagne di Grillo, bloccando ogni possibile opera o progetto e inciampando su nomine di impresentabili. Dopo mezzo anno di presunto governo dell’amministrazione Raggi, i cittadini romani si stanno accorgendo che, dai trasporti ai servizi sociali, non solo non ci sono i miglioramenti promessi in campagna elettorale, ma le cose stanno addirittura peggiorando. Dal fantastico mondo della Casaleggio, la sindaca continua a ripetere che è tutto “bellissimo”, ma la realtà – come fotografa l’indagine ItaliaOggi-Università La Sapienza sulla qualità della vita – purtroppo è completamente diversa”.
F.U.

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