Quando un giornalista, anni fa, chiese all’allora presidente Rai Enzo Siciliano, cosa pensasse di Michele Santoro, egli rispose “Michele chi?”. Forse nello stesso tono risponderanno i nuovi vertici quando gli verrà chiesto degli illustri personaggi di cui parliamo nel nostro articolo. Oggi si parla di crisi di idee, di format stranieri, e di conseguente crisi dei canali generalisti…per mancanza di idee. Un cane che si morde la coda!. A mio parere una crisi pilotata dal sistema radiotelevisivo.
Una sorta di pigrizia manageriale e autorale tutta italiana. Facciamo due esempi, il primo Michele Guardì, il secondo Giovanni Minoli. Due grandi personaggi della tv, considerati negli anni 90 uno il Re Mida degli ascolti, l’altro, un grande manager della tv pubblica, il più delle volte un genio incompreso. Tutto vero. Ma se andiamo ad analizzare alcune perle Tv dei due, scopriamo che di grandi idee, non ne hanno partorito molte. Anzi girando e voltando la frittata il sapere è sempre lo stesso. Guardì, nonostante i suoi compensi molto alti, adeguati dalla lira all’euro, continua a vivere di rendita su I fatti Vostri, e Mezzogiorno in Famiglia.
Giovanni Minoli, candidato da anni a qualsiasi direzione generale Rai, Consiglio d’Amministrazione o comitato di saggi televisivi, da oltre trent’anni non fa altro che partorire interviste, un MIXER perpetuo che attraversa questo trentennio. Addirittura quando era direttore di Raiudue, riuscì a replicare Mixer adattandolo ad altre conduzioni, ad esempio Mixer Caro Diario, Mixer Giovani condotto da Sveva Sagramola. In ragione di queste idee, originalissime, negli anni avrebbe preteso rispetto, incarichi, e libertà di critica verso i suoi colleghi nel corso dei numerosi Comitati editoriali Rai. Risultato: ha attratto su di se le antipatie di tutti i suoi colleghi. Molti, …invidiosi per le sue interviste…malignavano che la natura del suo successo in carriera sarebbe da collegare soltanto al suo matrimonio con Matilde Bernabei figlia del più grande e famoso Ettore.
Passiamo al caro Michele Guardì, famoso per la sua precisione, per il suo stacanovismo, per il suo potere nella gestione dei programmi televisivi. Per il suo pugno duro…che addirittura ha meritato per pochi attimi su you tube qualche audio pirata registrato in regia, dove si poteva ascoltare come il Michele nazionale dirigeva “con enfasi” i suoi programmi. Audio subito cancellato dal web, come mai? Oggi qualcuno a Viale Mazzini ripete spesso che Michele fa il forte perché in realtà è debole. Al contrario di chi è veramente forte, e non avendo bisogno di rimarcarlo continuamente, si comporterebbe da debole! Ma vediamo le grandi idee di Michelone, quelle che ricordiamo: Unomattina, (…non un’idea ma un contenitore), Europa Europa, Scommettiamo che, Mille lire al mese, Papaveri e papere, e poi….e poi il nulla, sempre e solo Fatti Vostri e In Famiglia nelle sue declinazioni, la mattina, a mezzogiorno una volta anche il pomeriggio. Perché i suddetti geni dell’etere, i creativi della tv non aiutano la tv stessa ideando cose nuove, continuando ad indebolirla sottraendo risorse e non sforzandosi neanche di proporre cose nuove?
La produzione creativa dei personaggi un questione è direttamente proporzionale alla loro età. Forse sarebbe ora di mandarli in pensione. Liberare gli spazi, ed il budget, ed offrire opportunità a tanti giovani che continuano a portare proposte, e si sentono ripetere da anni la stessa cosa…non ci sono spazi!
Carlo Brigante