La Rai ha un nuovo (si fa per dire) Consiglio d’Amministrazione

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Finalmente la Commissione Parlamentare di Vigilanza ha nominato i nuovi vertici per la guida della Rai TV. Ancora una volta persone perbene, ma lontane dai profili professionali di cui la Rai avrebbe bisogno per spiccare il volo. Fortunatamente cariche di contorno ai veri poteri che saranno gestiti dal Presidente e dal Direttore Generale. Poteri che a breve saranno conferiti dal Consiglio dei Ministri che modificherà  la governance. In sostanza Presidente e Direttore Generale avranno più poteri, potranno così mandare avanti la complessa macchina con più autonomia dalle ingerenze dei consiglieri…(quindi dai partiti). Il consiglio si riunirà più di rado, e di conseguenza pare che (come in tutte le aziende con un consiglio d’amministrazione normali) non ci saranno più uffici e segreterie fisse. Prendiamo il signor Guglielmo Rositani, consigliere Rai, riconfermato. Non ce ne voglia se lo prendiamo ad esempio. Tutti i giorni una macchina va a Rieti a prenderlo a casa (e lo riaccompagna). Ma non solo, anche con la segretaria, di Rieti.

Cosa penseranno le segretarie degli altri consiglieri che ogni giorno si spostano a proprie spese? Rositani è anche consigliere della società Stretto di Messina, che ha sede a Roma. Come mai però sta sempre in Rai, e non all’altra società?  Perché non lo manda a prendere Stretto di Messina (almeno si dividerebbero le spese!) Chi vivrà vedrà…  Ad ogni modo questi tagli di spese ai consiglieri se ci saranno porterebbero un cospicuo risparmio dei costi di gestione del consiglio. A proposito di tagli pare che il nuovo DG stia studiando la possibilità di ridurre gli organici, e di incentivare i dirigenti al di sopra dei 57 anni. Quindi tagli alle consulenze, e a contratti. Il primo non rinnovato (per onor del vero da Lorenza Lei) è quello di Vilfredo Agnese, già pensionato da un anno, con contratto a progetto su Raiuno. Seguirà quello di Claudio Donat Cattin, pensionato da più di tre anni, ma fortemente voluto da Vespa per l’organizzazione di Porta a Porta. Come mai? Possibile che nessuno in Rai possa sostituirlo?  E su queste premesse si batte l’ADRAI, associazione di categoria dei dirigenti Rai che lamenta i troppi contratti a pensionati, e tanti giornalisti su posizioni dirigenziali. Tutto ciò impedirebbe di lavorare ai pochi dirigenti rimasti (240 su 12.000 dipendenti) , e la nomina dei nuovi. Pare che Gubitosi invece sia orientato a dare spazio ai giovani!! 

Ce lo auguriamo tutti. Chiudiamo con l’ultima indiscrezione. Qualche mese fa alcuni sindacati hanno impedito il rinnovo del contratto di lavoro ai dipendenti della tv pubblica. Pare che, visti i tempi di magra, il contratto fosse molto vantaggioso per tutti, tanto che circa 4500 lavoratori hanno sottoscritto per la firma, scavalcando i rappresentanti  sindacali. Purtroppo uno strano intreccio di veti incrociati ha mandato tutto a monte, ed oggi non si sa cosa ed in che forma si rinnoverà. Ad ogni modo a tremare saranno proprio i sindacalisti che hanno contrastato il rinnovo. Pare sia allo studio una class action contro i rappresentanti sindacali in questione. Ma i sindacati non dovevano essere dalla parte dei lavoratori? La verità è che …da i nemici mi guardo io, dai “sindacati” ci guardi Dio!

Carlo Brigante

 

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