Consiglio rinnovato, Presidente nominato, Direttore Generale votato e assunto, super deleghe richieste assegnate (in parte) ora fateci vedere cosa sapete fare. Anche a stretto giro. Analisi dei conti, e nomine vanno fatte il prima possibile, se si arrivasse a ottobre sarebbe la fine, la paralisi totale (l’imminenza delle elezioni creerebbe qualche problema). Avremmo un’azienda a due velocità. La parte di nomine governate dal CDA in stallo, le altre di competenza del Presidente e del DG realizzate alla velocità della luce.
Intanto vorrei provare a smorzare le polemiche sollevate in queste ore sul compenso del Direttore Generale. Da sempre manager di tutti i generi in Rai hanno avuto contratti a tempo indeterminato, con compensi ben superiori. Quindi bene la parte fissa e la parte variabile del contratto, legata alla funzione ricoperta da ora, e onori all’ex DG Lorenza Lei che un anno fa’ ideò questo escamotage applicandolo per prima al suo compenso.
Alcuni personaggi invece di lamentarsi dello stipendio del Direttore Generale di una importante azienda come la Rai, dovrebbero preoccuparsi di qualche dipendente, anche giornalista, che oltre allo stipendio base di caporedattore, non incardinato in una testata, mi sembra lavori per uno dei tre canali, il più visto, grazie alla voce di stipendio “prestazioni aggiuntive”, presunte, (modifica al contratto accordata da un amico già direttore generale Rai), percepisce da anni uno stipendio ben al di sopra, se non quasi uguale a quello di un direttore di prima fascia.
Altro punto all’ordine del giorno per i nostri amici è la crisi di idee…possibile che nella prossima stagione televisiva siamo costretti a rivedere un format di qualche anno fa dedicato a coppie ed amori che magari tra qualche anno saranno in crisi o sull’orlo del divorzio? In un’azienda seria (qual è la Rai) il direttore generale dovrebbe convocare una riunione editoriale, chiamare a raccolta i cervelli a libro paga, soprattutto quelli pagati molti milioni di euro e richiedergli entro 24 ore una decina di progetti, fortissimi. Siete o no la grande Rai TV? In caso contrario licenziare gli autori super pagati, e attempati, e chiamare i giovani autori, malpagati, ma volenterosi (e ce ne sono, con decine di progetti che non sanno a chi far leggere) chiedendogli qualche idea…originale.
A questo punto a noi che seguiamo la Rai da lontano, attraverso i suoi programmi, e tra le righe degli articoli che ne parlano e ne sparlano, non ci resta che sperare nello spirito rinnovatore del nuovo Direttore Generale. La Rai è in gran parte governata da dirigenti e giornalisti, senza alcun obiettivo, tranne quello della pensione. Si taglino le teste, canute, di chi dorme (e non sogna) ad occhi aperti, e si portino nei vari ruoli, anche importanti, i tanti giovani ancora entusiasti e con tante idee per l’azienda che li dovrà ospitare per i prossimi 25 anni. Metteranno tutto l’impegno perché le cose vadano bene, perché non vi siano sprechi, e si torni a vincere come una volta. Come recita un detto napoletano che Gubitosi conoscerà benissimo: Sparagnamm’ e cumparimm’!
Carlo Brigante