La RAI è Commissariata dai consiglieri. La commissione di vigilanza li convoca…

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Qualche collega c’è cascato. Raccogliendo il grido di sofferenza di qualche consigliere d’amministrazione della Rai, secondo cui Direttore Generale e Presidente li avrebbe commissariati. Non permettendo loro di incontrare i dipendenti, di avere due segretarie, di poter spendere e spandere in cene, mutande e fiori. Non potendo chiamare direttori e dirigenti sollecitando  raccomandazioni e servizi su sagre paesane.

In realtà non è così. Il consiglio Rai in gran parte è cambiato, ma tre personaggi appartengono alle vecchia gestione. Gestione che non solo ha approvato un bilancio in attivo che in realtà non lo era, ma ha bloccato l’attività dell’azienda per tre anni litigando su una o due nomine, bruciando due direttori generali (Masi e Lei), non votando un nuovo capo del personale. Avendo una maggioranza consiliare, non esercitando in maniera positiva per la Rai alcuna votazione, provocando intralcio alle attività dei dipendenti per portare avanti il prodotto televisivo.

A causa di tutto ciò, Monti ha deciso, e poi Gubitosi e Tarantola hanno ampliato i loro poteri per sottrarre possibilità di freno da parte del consiglio a quegli atti indispensabili per salvare “il cavallo” di Viale Mazzini. Certi consiglieri  andrebbero interdetti da qualsiasi consiglio d’amministrazione. La loro presenza andrebbe valutata in maniera pericolosa per qualsiasi azienda con più di tre dipendenti. Figuriamoci per la Rai che ne ha tredicimila.  Altro che commissariato il consiglio va sorvegliato a vista! Tenuto fuori dalla Rai il più possibile. Via stanze, segretarie, auto, la diaria solo il giorno delle riunioni. Come in tutte le aziende, studiassero gli atti a casa prima delle riunioni, ecco perché dovrebbero essere persone competenti, invece tranne la Tobagi, nessuno sa nulla di televisione, tranne che è un elettrodomestico.

Concludiamo con qualche critica al palinsesto di Raiuno. Veronica Maya conduce Verdetto Finale e dopo qualche ora è a Bologna per ballare e cantare allo Zecchino D’Oro, si poteva sospendere per una settimana anticipando Vita in Diretta. Poi a UNO MATTINA continua la crisi d’identità con lo spazio gestito dal telegiornale, che si occupa sempre più d’attualità, lasciando alla dirigenza del programma mattutino l’onore di ospitare Renzi per quasi mezz’ora…ma a chi serve?? Basta aguzzare la vista quando il regista inquadra gli addetti ai lavori…

Carlo Brigante

 

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