Massimo Giletti è ormai una delle poche certezze su cui può contare la Rai per gli ascolti. Passo dopo passo “L’arena” è diventato il programma più seguito della domenica pomeriggio, ieri ha raggiunto un bel 24,19% di share con 4 milioni e 393mila spettatori, un record straordinario che rivela come il conduttore sia riuscito ad affermarsi in un format originale nato all’interno della Rai, composto di cronaca, intrattenimento e giornalismo. Diventano più che giuste le sue aspirazioni per avere spazi più importanti su Raiuno: prime serate d’informazione ad esempio, ci sembrerebbe un azzardo inutile aspirare al Festival di Sanremo.
LA GIUSTA COLLOCAZIONE – In realtà per noi la collocazione giusta per dare rilievo alle qualità di Massimo Giletti potrebbe essere un programma di denuncia che dovrebbe andare in onda dopo il tg1 al posto di Affari tuoi, per fare finalmente contro programmazione su Striscia la notizia. Noi abbiamo già rilevato come la Rai con Affari tuoi e i suoi pacchi perda completamente il senso del servizio pubblico, mettendo in onda solo uno show legato al gioco d’azzardo, come il gratta e vinci. Quindi assolutamente diseducativo. Giletti ci pare il più indicato per occupare quello spazio, visto il lavoro che sta facendo ne L’arena, potrebbe mettere in piedi un prodotto di denuncia civile, e soprattutto di servizio pubblico, che potrebbe dare finalmente fastidio a Striscia.
LA COPPIA FLOP – Mentre Massimo Giletti si conferma il re della domenica di Raiuno, Paola Perego in Presta mantiene lo scettro di regina del flop. Nonostante il traino de “L’arena”, “Domenica in” crolla come sempre perdendo più di due milioni di telespettatori. Inoltre si è capito dalla diretta come i due conduttori Paola Perego & Pino Insegno siano un po’ freddini tra di loro. Le male lingue dicono che tra i due conduttori ci sia stato un momento di grande tensione, che siano volate parole grosse, e che adesso i due signori vivano la trasmissione “separati in casa”. Piove sul bagnato, anche se è giusto che si suddividano con equità le porzioni del loro insuccesso. Siamo certi che non è colpa dei conduttori se hanno ottenuto un flop annunciato, ma solo di chi ce li ha messi.
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