Nel Lazio “temporaneo” può significare anche anni. E’ la regola per i rifiuti che talora vengono palleggiati da una provincia all’altra per le più svariate ragioni talora emigrando dall’ambito territoriale assegnato, quando si parla di discariche. Nelle quali, sia ben chiaro, oggi vengono versati rifiuti trattati pena severissime sanzioni europee, tuttavia le discariche nel Lazio ci sono ancora nonostante tutto il can can sulla chiusura di quella Mega di Malagrotta. Risolto un problema storico a Roma se ne riapre un altro perché nonostante l’incremento della raccolta differenziata si dovrà provvedere a centri di stoccaggio e soprattutto del funzionamento full time degli impianti di trattamento che in ogni caso puzzano. Ma usciamo da Roma e andiamo a Viterbo dove attualmente vengono temporaneamente versati, in parte, quelli di Frosinone e quelli di Civitavecchia.
La notizia riportata con grande soddisfazione dalla stampa della città portuale è che entro la metà di giugno a Civitavecchia inizieranno i lavori per la realizzazione del nuovo lotto di Fosso del Crepacuore 3 da 150 mila metri cubi. L’accordo fra la Regione e la società Mad, proprietaria della discarica comunale e che da gennaio gestisce l’impianto, è stato raggiunto. Il progetto prevede diverse fasi. Prima quella di stoccare le 20 mila tonnellate di rifiuti abbancati erroneamente negli invasi di Fosso del Crepacuore 2 che andranno conferiti nel nuovo invaso.
Poi il progetto preliminare per il lotto 2 che permetterà al Comune di Civitavecchia di tornare a conferire in città, senza dover più ricorrere ai servizi di “Ecologia Viterbo” dove solo fino a dicembre, sono state smaltite 7 mila tonnellate di rifiuti. Quando finiranno i lavori non è dato sapere solo che il 30 giugno scadono i termini della proroga concessa dalla Regione al Comune per la “stazione di trasferenza temporanea”, (che comunque si rivolti la frittata sempre discarica è) dell’impianto di Fosso del Crepacuore dove fra l’altro dovrebbe venir scavata la nuova discarica. E da questo orecchio in via Cristoforo Colombo pare non ci sentano. Il tempo stringe quindi l’amministrazione, che ha già stanziato 250 mila euro per la nuova discarica è in affanno.
E addio sogni ecologici, perché i rifiuti o si bruciano oppure da qualche parte, anche se debitamente trattati, debbono venir sversati e quando sono riciclati debbono pure venir stoccati temporaneamente da qualche parte. Per non parlare della sorte del ‘tal quale’ che Roma farà bruciare in Germania in accordo con la Regione, naturalmente a prezzi modici. Tanto paga Pantalone.
Giuliano Longo