Ripetitore di Guidonia Montecelio: scontro tra Pd e M5S

Il consigliere Ciccotti: «Verifichino gli atti ufficiali prima di infangare persone e partiti»

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Una nota rovente, che riporta al centro del dibattito il recente caso del ripetitore telefonico di Montecelio, vicenda che ha portato solo poche settimane fa a un forte attacco del Movimento 5 Stelle di Guidonia al Partito Democratico, in particolare ai consiglieri “cresciuti e pasciuti a Montecelio”. Ed è proprio un membro dei democratici della città, nato nel borgo, a rispondere punto su punto sulla vicenda: la nota è firmata infatti da Angelo Ciccotti, già presidente della circoscrizione di Montecelio e consigliere comunale.

Siamo nel 2005, con l’amministrazione guidoniana guidata dal centrosinistra e dal sindaco Filippo Lippiello che decise di dotarsi del Piano delle Antenne, comprensivo di un regolamento comunale relativo all’installazione, al monitoraggio, al controllo e alla razionalizzazione degli impianti radio base. “Il piano aveva e ha lo scopo primario – scrive Ciccotti – di salvaguardare la salute dei cittadini minimizzando l’impatto delle onde elettromagnetiche sul territorio comunale”.

Il documento venne elaborato dal Centro Ecologia dell’Habitat, e consegnato in Comune il 14 marzo del 2006: erano previste 12 aree preferenziali che avrebbero garantito la copertura del segnale su tutto il territorio comunale. Minimo un’area per circoscrizione. “In qualità di presidente della commissione urbanistica valutai gli elaborati e ritenni che l’AP2 di Montecelio, localizzata nel colle della Rocca Medievale, non fosse la migliore localizzazione possibile in quanto di grande impatto sull’abitato del centro storico”.

La proposta di Ciccotti dunque, di concerto con gli altri rappresentanti istituzionali di Montecelio, due consiglieri e due assessori, e con i rappresentanti della circoscrizione fu quella di spostare l’area nell’altro colle, quello di San Michele, per un minore impatto con il centro abitato e una delocalizzazione degli apparati di telefonia mobili già esistenti in via Romana. La proposta venne presentata insieme al piano nella commissione del 17 marzo 2006, accolti favorevolmente: il piano viene approvato il 28 marzo 2006 con delibera di consiglio comunale.

“È evidente dagli atti ufficiali e non da chiacchiere da bar o comunicati inesatti buttati sul web – attacca Ciccotti – che l’area AP2 Montecelio, per la possibile localizzazione di apparati per antenne di telefonia mobile, è quella localizzata al colle di S. Michele e non quella al colle della Rocca Medievale, come erroneamente sbandierato dai grillini con il solo scopo di screditare l’operato del PD”. Viene dunque rivendicata l’azione politica e amministrativa del partito. “Visto che sono stato chiamato direttamente in causa voglio ricordare all’ex consigliere grillino Santoboni, ai suoi megafoni monticellesi e ai ripetitori seriali del web, che nulla verificano e approfondiscono, che è vero che sono «cresciuto e pasciuto a Montecelio», e me ne vanto, ed è proprio per questo che nella mia azione politica e amministrativa ventennale ho sempre avuto a cuore le sorti del paese e dei monticellesi, il consenso che negli anni gli stessi mi hanno tributato credo lo certifichi, così come le battaglie che hanno scongiurato l’installazione di altre due antenne. Consiglio ai pentastellati e in particolare a Santoboni di verificare attentamente ed approfonditamente gli atti ufficiali prima di infangare gratuitamente persone perbene e partiti”. Ora non resta che attendere la risposta del Movimento 5 Stelle.

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