Erano stati dati in adozione lo scorso giugno con una sentenza del Tribunale di Sofia; minorenni, provenienti dalla Bulgaria, i due ragazzini – un maschio e una femmina – venivano maltrattati dai loro nuovi genitori.
L’indagine, che ha portato alla denuncia di una coppia italo-bulgara, è stata condotta dagli agenti della Polizia di Stato del commissariato Prenestino.
Gli accertamenti degli investigatori si sono resi necessari a seguito della denuncia di allontanamento dei due figli, di 13 e 16 anni, da parte di una donna bulgara di 54 anni, loro madre adottiva.
La signora ha riferito ai poliziotti che insieme al marito – un romano di 58 anni – aveva adottato i due adolescenti dallo scorso giugno, i quali già in precedenti occasioni si erano allontanati dalla loro abitazione.
Nell’ascoltare la vicenda narrata dalla donna, gli agenti hanno cominciato ad avere dei sospetti causa qualche incongruenza, in particolare nella mancanza di chiare motivazioni per le quali questi ragazzi cercavano così spesso di andarsene.
Diramata la nota via radio da parte della Sala Operativa della Questura, i due minori sono stati ritrovati dalle pattuglie del reparto volanti non distanti dalla casa dei genitori; entrambi accompagnati negli uffici del commissariato Prenestino hanno mostrato agli agenti una serie di ecchimosi presenti in diverse parti del loro giovani corpi, raccontando che erano il risultato delle violenze dei loro genitori adottivi.
Immediata l’attivazione della sala operativa sociale con l’accompagnamento dei due minori in ospedale per la visita medica che ha confermato gli evidenti segni di violenza.
Per i due genitori adottivi è scattata la denuncia per il reato di maltrattamenti in famiglia, mentre i ragazzi sono stati affidati ad un struttura che si prenderà cura di loro.