di ALBERTO SAVA
Dopo la “class action” messa in campo dai residenti del Borgo di Ceri contro Acea per le bollette dell’acqua rese pesanti da una quota depurazione inesistente, è stata la volta dei residenti del Borgo del Sasso a protestare contro Acea Ato-2. Un gruppo di una cinquantina di abitanti della piccola frazione, unitamente ai residenti della vicina frazioncina Pian della Carlotta, all’estrema periferia collinare nord-est di Cerveteri, hanno manifestato marciando sulla via delle Due Casette, dal bivio per Cerveteri alla Chiesa della piana.
Da anni gli abitanti della storica frazione protestano inascoltati contro l’Acea per la cronica insufficienza del flusso dell’acqua nelle case a causa dei mancati investimenti nell’ammodernamento della rete idrica del territorio a nord di Cerveteri. Gli abitanti del Sasso denunciano carenze soprattutto d’estate, quando Marina di Cerveteri si riempie di villeggianti e in collina l’acqua arriva a stento e con il contagocce.
«È una lotta quotidiana – affermano i cittadini in marcia contro Acea – a causa delle condotte colabrodo in più punti, che penalizza il servizio sia d’estate che d’inverno. Abbiamo fatto molti tentativi per sollecitare l’Acea ad intervenire in maniera strutturale sulla rete, ma siamo riusciti ad ottenere solo interventi fatti da “squadre tampone” per la pezza del momento», concludono i manifestanti.
La voce delle protesta si è alzata forte e chiara anche contro la cronica latitanza dell’Amministrazione guidata dal sindaco Alessio Pascucci, accusata di totale disinteresse nella tutela dei cittadini-utenti. In una nota stampa gli organizzatori della marcia di protesta lamentano il mancato controllo sull’operato della Acea Ato2 per la stesura dei capitolati tecnici e nello specifico sulle modalità di calcolo dei consumi, nettamente a favore della società (metodo di calcolo delle bollette basato sull’eccesso dei consumi in base ai metri cubi anziché sugli scatti del contatore). E ancora, numero verde che non risponde e continui disservizi idrici, nonostante un esposto-querela presentato alla Procura della Repubblica. Ma soprattutto per il mancato mantenimento della promessa fatta a luglio 2016 del sindaco, di fronte ai cittadini del Sasso, di farli accedere ai documenti come il crono-programma dell’Acea Ato 2 per i vari potenziamenti dei flussi idrici, e il rifacimento delle tubature del Sasso. Promesse pronunciate da Pascucci con tono solenne e accattivante a cui è seguito solo il “muro del silenzio”, alzato tra piazza Risorgimento e il Sasso.
L’articolo in versione integrale sul Giornale della provincia di sabato 10 dicembre 2016