Sono ben 113 le posizioni di indagati che il gip Flavia Costantini ha archiviato, sulle 116 sollecitate nei mesi scorsi dalla Procura di Roma in relazione alle imputazioni legate a ‘Mafia Capitale’. L’ordinanza scrive che non sono stati trovati “elementi idonei a sostenere l’accusa in giudizio”. Il provvedimento di archiviazione riguarda, tra gli altri, l’ex Nar Massimo Carminati, già sotto processo nell’aula bunker di Rebibbia per il 416 bis associazione mafiosa, ma in riferimento al reato di associazione per delinquere finalizzata a rapine e riciclaggio, e poi Ernesto Diotallevi e Giovanni De Carlo, a suo tempo iscritti sul registro degli indagati perchè sospettati di essere a Roma i referenti di ‘Cosa Nostra’, circostanza poi non suffragata da alcun riscontro.
Dal reato di associazione di stampo mafioso sono stati scagionati anche l’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno (sotto processo attualmente per corruzione e finanziamento illecito), l’ex esponente di Ente Eur spa Riccardo Mancini, e gli avvocati Michelangelo Curti, Domenico Leto e Pierpaolo Dell’Anno. E’ finita in archivio la posizione del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti che era indagato per corruzione e turbativa d’asta e il suo segretario Maurizio Venafro accusato di corruzione. Archiviati anche Stefano Andrini, Giovanni Quarzo, Marco Pomarici, Tommaso Luzzi, Maurizio Venafro, Agostino Gaglianone. Per Luigi Ciavardini, Fabrizio Pollak e Gianluca Ius cadono le accuse di associazione a delinquere finalizzata ai delitti di rapine e riciclaggio. Archiviazione anche per alcuni esponenti politici, come la ex presidente del primo municipio Sabrina Alfonsi che era indagata per concorso in corruzione.