“Sequestro psicologico”: l’incubo di una donna a Tivoli

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I Carabinieri della Stazione di Tivoli, coordinati dal locale Comando Compagnia e sotto l’egida della Procura della Repubblica di Tivoli, hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Giudice delle indagini preliminari del Tribunale tiburtino, a carico di  un uomo  D. M. A., 50enne romano, poiché resosi responsabile del reato di atti persecutori – stalking-  per aver minacciato e molestato la sua ex compagna. Le condotte delittuose dell’uomo sono consistite in assillanti ed insistenti sms, ripetute telefonate e “appostamenti” sotto casa della vittima, tali da ingenerare nella donna un grave stato di paura sia per la propria incolumità che per quella dei suoi familiari, facendola vivere in uno stato di perdurante “sequestro psicologico”. L’attività  investigativa che ha portato all’emanazione della misura restrittiva, origina dalla formalizzazione della denuncia  da parte della vittima che, dopo avere parlato con i Carabinieri di Tivoli, in particolare con personale femminile, trovava il coraggio di raccontare tutto. La donna, infatti, narrava  di come il suo rapporto si era via via trasformato in un vero incubo, con la volontà dell’uomo di governare ogni aspetto della vita della malcapitata, tale da convincerla per paura ad interrompere un’altra relazione che nel frattempo aveva iniziato . I militari sono riusciti a riscontrare la condotta persecutoria dello stalker  ascoltando le sue insistenti telefonate alla vittima, estrapolando i dati informatici inerenti le centinaia di sms e whatsapp giornalieri e quindi relazionandone lo studio alla Procura della Repubblica di Tivoli che ha coordinato le attività investigative e ha concluso le indagini in maniera tale da consentire al Giudice per le Indagini preliminari di emettere in tempi celeri il provvedimento restrittivo eseguito dai Carabinieri di Tivoli. La condotta predatoria dell’uomo, scaltra e consapevole, atteso che lo stesso era già stato condannato ad una pena detentiva per il medesimo reato, era tale da ingenerare nella donna financo il dubbio di una sua possibile perseguibilità, atteso che lo stesso sfidava in più occasioni la vittima a dimostrare la condotta persecutoria posta in essere dallo Stalker. Gli accorgimenti posti in essere dall’uomo non gli consentivano tuttavia di ottenere l’impunità, atteso che il Giudice per le indagini preliminari aveva a scrivere nel provvedimento cautelare in relazione all’uomo “”..il che conferma la sua incapacità di intessere sane relazioni sentimentali e di reagire in maniera normale alla fine di tali relazioni, e rende urgente il presente provvedimento cautelare”. Una volta arrestato, dopo le dovute formalità, l’uomo è stato messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente, mentre la donna è stata notiziata del provvedimento a carico del suo ex compagno e quindi riportata alla  dovuta tranquillità.

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