Un atto cautelativo in attesa che arrivi il parere del Ministero. Questo in sostanza il senso del mandato che il Consiglio d’Amministrazione ha dato al Direttore Generale Antonio Campo Dall’Orto, quello cioè di applicare il tetto degli stipendi anche alle star della tv, ovvero ai contratti di collaborazione e consulenza di natura artistica.
LA MANNAIA – Dopo i manager, quindi da aprile calerà anche per personaggi come Bruno Vespa, Carlo Conti, Massimo Giletti, Piero e Alberto Angela, Antonella Clerici, Flavio Insinna, Fabio Fazio la “mannaia” sui compensi prevista dalla legge di riforma dell’editoria introdotta a ottobre 2016 che stabilisce che per le aziende pubbliche i compensi per “dipendenti, collaboratori, consulenti” siano di massimo 240mila euro. Si avvera insomma quanto detto a più riprese dal nemico pubblico Numero1 della Rai, o almeno di questa Rai, il molosso renziano Michele Anzaldi che a novembre, mentre l’azienda balbettava di leggi di mercato e di rischi di un esodo diceva: «Si applica a tutti, certo. Tutti gli italiani stringono la cinghia con la crisi, se per un anno anche i vip della Rai si accontentano di 240mila euro, che è dieci volte lo stipendio di un operaio, non mi sembra un dramma. La Rai dice che così tutti fuggiranno alla concorrenza? Balle, non è più tempo di vacche grasse nemmeno in tv, gli introiti della pubblicità sono crollati… Se a questi signori non vanno bene 240mila euro provino a chiederne tre volte tanto ad altre tv, vediamo chi glieli dà».
Erano parole dette a fine ottobre, quelle di Anzaldi poi si sa, è arrivato il dicembre nero della politica (almeno quella renziana) e tutto è andato in cavalleria. Poi c’è stato Sanremo e a Sanremo si sa, siamo tutti più buoni ma adesso che le canzoni sono finite e che il capo è in esilio strategico in USA a lucidare pannelli solari per far dimenticare che fino a poco fa voleva trivellare pure gli acquitrini in cerca di petrolio ecco che si riaffaccia la scure. Sarà uno scherzetto per farla pagare a chi non è stato accanto al grande Matteo nel suo cammino verso il cambiamento? Qualcuno pensa di sì, e qualcuno pensa davvero che possa esserci il “fugone”.
CACHET STRATOSFERICI – Ma, ci chiediamo, saranno così irriconoscenti gli artisti che hanno incassato fior di milioni in questi anni? E in un momento in cui Mediaset non se la passa troppo bene, Google, parole di Fedele Confalonieri, ha eroso del 40% la torta del mercato pubblicitario, Sky si ristruttura e manda di fatto in esubero la sede di Roma, chi si accollerà i cachet stratosferici maturati negli anni? Grazie alla mancanza di polso della dirigenza che ha alimentato la corsa al rialzo la Rai si ritrova con artisti super quotati le cui performance non sono mai state agganciate ai risultati. Potrebbe essere una ghiotta occasione per tagliare i rami secchi o almeno per risparmiare qualcosa. Ma, in tempi di vacche magre, per citare Anzaldi, una mammella è sempre una mammella. Cosa accadrà lo vedremo ad aprile, o prima se il Ministero si deciderà a dare il suo parere. Sarà un dolce dormire o un amaro risveglio?
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Rai, tetto degli stipendi alle star tv: ad aprile ci sarà la grande fuga?
Anzaldi: «Tutti gli italiani stringono la cinghia con la crisi, se per un anno anche i vip della Rai si accontentano di 240mila euro»