L’ispettore Fazio è uno dei protagonisti dei libri di Andrea Camilleri, quelli della serie Il Commissario Montalbano. Sullo schermo ad interpretarlo è Peppino Mazzotta, che abbiamo apprezzato anche al cinema in Anime Nere, e in altre serie tv di successo come Solo, e prima ancora in Lampedusa, Ris e Squadra Antimafia.
Ora ritroviamo Peppino Mazzotta e Fazio in due nuovi episodi di Montalbano. Un successo che va avanti dal 1999…
«Siamo qui da quasi 18 anni – racconta l’attore -, l’affetto del pubblico è cresciuto sempre di più e in maniera costante. Perchè? Cinematograficamente per la bellezza dei luoghi raccontati, la Sicilia offre tante location straordinarie, ma soprattutto per la grandissima penna di Camilleri, che è il segreto principe di questo successo, e poi per tanti caratteristi siciliani che arricchiscono di senso il racconto. E infine ci siamo noi che nel tempo abbiamo cercato di dare il nostro contributo, i nostri personaggi sono cresciuti, e anche noi attori abbiamo più vissuto da prestare ai nostri personaggi. Siamo cresciuti tutti insieme, io nel mio caso con Fazio».
In cosa le assomiglia Fazio? Che caratteristiche avete in comune?
«Dopo tanti anni è difficile capire dove finisce uno e comincia l’altro, ci siamo un po’ influenzati a vicenda. Capita a tutti di identificarsi in un personaggio quando si fanno delle buone letture e questo ci cambia un po’, diventa un modello di riferimento. A me questa cosa è successa con Fazio, io a lui avrò prestato delle cose e lui a me, siamo finiti per essere un po’ la stessa cosa. C’è affetto nei suoi confronti come se fosse una persona vera, so che non lo è. Essendo un po’ parenti, però, si può anche litigare, ma l’affetto non viene scalfito mai».
L’abbiamo vista da poco protagonista della fiction Solo: ci sarà una seconda stagione? È stato difficile interpretare Bruno Corona?
«Ci dovrebbe essere la seconda stagione di Solo, so che stanno scrivendo la sceneggiatura. Il mio personaggio mi è piaciuto molto, per un attore interpretare un personaggio così da una parte mette ansia, perchè è difficile da fare, ma dall’altra è gratificante, si può fare tanto, è un personaggio ricco, estroflesso. Quando si recita però un personaggio negativo e violento come Bruno Corona bisogna stare sempre al massimo delle energie. Il regista mi ha seguito con tanta cura, è stata per me una scoperta questo personaggio negativo, uno step molto deciso dopo Fazio e dopo la mia interpretazione in Anime Nere».