É cominciata la corsa per la presidenza Federazione Italiana Giuoco Calcio: il 6 marzo si vota per eleggere il nuovo numero uno del calcio italiano. Il candidato presidente Andrea Abodi, che ha appena rinunciato alla conferma a capo della Lega Serie B, spera di farcela sul rivale Carlo Tavecchio, attuale capo della Federcalcio, ricandidatosi per un secondo mandato.
Abodi punta sul concetto di trasparenza, per rilanciare l’immagine dei vertici del pallone: «Vorrei una federazione più libera e trasparente, più moderna – dichiarava alla Repubblica- Penso che la trasparenza non sia mai abbastanza.» Rispetto a Tavecchio, Abodi punta a un maggiore coinvolgimento di tutti i protagonisti della Figc, ma intanto deve recuperare il margine di consensi che lo divide dal presidente uscente, anche per la decisione dell’Associazione Italiana Allenatori di schierarsi con Tavecchio. Il dirigente ha lasciato, nel frattempo l’incarico nella Lega Serie B, per un lavoro che gli garantirebbe uno stipendio inferiore.
Particolarmente attento alla questione del calcio femminile, Abodi ha dichiarato che «bisogna affrontare certi argomenti con convinzione e non solo perché siamo obbligati a farlo». Carlo Tavecchio, anche se di poco, sembra favorito, ma “La Verità”, quotidiano diretto da Maurizio Belpietro, gli sta scatenando, a dir poco, una offensiva davvero perniciosa svelando ad esempio l’affare della assicurazioni alla Lega dilettanti, quando Tavecchio ne era presidente, che gli avrebbe fruttato somme ingenti. Oggi il quotidiano di Belpietro ritorna sull’argomento e fa un confronto fra Abodi (56anni) e Tavecchio (73), adombrando il sostegno al grande vecchio del cerchio magico renziano nella persona del ministro dello sport, Luca Lotti fedelissimo di Matteo, me che oggi appare indebolito a causa dello scandalo Consip.
A ‘dare i numeri’ della competizione in corso è un sondaggio fra i delegati dell’agenzia di stampa Adnkronos, che sorprendentemente dà Abodi al 49,8% contro il 48,2% di Tavecchio. A favore dell’allenatore starebbe la Lega Serie B, la Lega Pro del calcio professionisti e i calciatori, mentre i gli arbitri non si esprimono. Invece il rappresentate degli allenatori Renzo Ulivieri, con un passato di sinistra, si è accodato gradualmente a Tavecchio, che al momento della sua nomina giudicava a dir poco un ‘reazionario’.
Fulminato sulla via di Damasco, Ulivieri che nel 2011 arrivò ad incatenarsi davanti alla Federcalcio per l’obbligatorietà del patentino, oggi sostiene a spada tratta Tavecchio. Del quale in verità, non aveva grande stima giungendo a dichiarare «Certe frasi rispecchiano il suo (di Tavecchio) modo di essere, chi glielo fa fare a candidarsi?» Riferendosi alla battuta a sfondo razzista del neoeletto presidente: «Le questioni di accoglienza sono una cosa, quelle del gioco un’altra. L’Inghilterra individua dei soggetti che entrano se hanno professionalità per farli giocare, noi invece diciamo che ‘Opti Poba‘ è venuto qua che prima mangiava le banane e adesso gioca titolare nella Lazio e va bene così». Oggi todos caballeros e anche Lo Tito è favorevole al presidente uscente.
In questa competizione che agita la morta gora del calcio italiano, ago della bilancia sarà la Lega dilettanti che esprime il 34% dei voti. Ma qui va ricordato che lo scorso gennaio uno dei primi atti di Cosimo Sibilia subito la sua elezione a presidente della Lega Nazionale Dilettanti è stato un endorsement pro Tavecchio. «La Lega Nazionale Dilettanti – ha dichiarato – sostiene la candidatura del presidente Carlo Tavecchio per la sua rielezione al vertice della Figc». Ma è noto che i legami tra la Lega Nazionale Dilettanti e il numero uno della Federcalcio sono consolidati nel tempo.
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