di GIULIANO LONGO
Si è appena insediato nel suo ruolo di assessore all’urbanistica del comune di Roma, Luca Montuori, e già cominciano le prime contestazioni. È il caso del parlamentare di Idea, Vincenzo Piso il quale appresa la notizia scrive «Apprendiamo da notizie stampa che l’architetto Montuori si appresterebbe a ricoprire il ruolo di assessore all’Urbanistica di Roma Capitale».
Ora, secondo il parlamentare si dà il caso che sia vigente l’articolo 78 coma terzo del Testo Unico per gli Enti Locali che prevede una sorta di incompatibilità «per chi nella Giunta comunale ricopra ruoli in materia urbanistica, di edilizia e lavori pubblici» chiedendo agli interessati di astenersi «dall’esercitare attività professionale nelle medesime materie nel medesimo territorio da essi amministrato».
Secondo Piso il caso potrebbe sorgere perché l’architetto Montuori è cotitolare dello studio di architettura 2tr «che svolge la propria attività proprio nel bacino di utenza della Capitale, così come è possibile verificare nella brochure di presentazione dello studio.» Siamo certi, aggiunge Piso che «sia il Sindaco che l’Architetto Montuori sappiano come atteggiarsi di conseguenza.» Una sorta di monito che probabilmente comporterà una articolata e convincente risposta da parte dell’amministrazione capitolina che in genere fa verificare la compatibilità degli incarichi e gli eventuali conflitti di interesse proprio dalla sua avvocatura generale.
Ma perplessità vengono, questa volta non sulla compatibilità della nomina, ma sull’abbinamento, per ora temporaneo, fra delega all’urbanistica e quella ai lavori pubblici da parte di Marco Tolli, responsabile Politiche del territorio del Pd di Roma. In verità da questa nota traspare un certo gradimento per una nomina che proviene dall’area di sinistra come d’altronde il vice sindaco Bergamo. La critica semmai è sul fatto che anche la responsabilità dei Lavori pubblici viene affidata a Montuori «almeno fino a quando non verra’ individuata un’altra figura» mentre le opere pubbliche la manutenzione della città vengono «ancora una volta presidiato solo formalmente, attraverso il conferimento delle deleghe ad un assessore che si occuperà di altro».
I risultati di questo modo di fare, secondo Tolli sono drammatici perché «nei quartieri i transennamenti per buche e voragini rimangono abbandonati per mesi, le attività di manutenzione sono insufficienti, i programmi di riqualificazione e risanamento igienico sanitario della periferia sono tutti fermi». Dopo aver elencato tutte le note magagne della pubblica manutenzione Tolli teme che l’interim affidato al neoassesore all’urbanistica possa significare «che nessuno continuerà ad occuparsi di questi problemi». Un invito pressante alla Raggi a spacchettare le deleghe affidando ad altri, probabilmente a una donna, i lavori pubblici.