di ALBERTO SAVA
Con oltre il 68% dei voti Juri Marini ha vinto le primarie del Pd, contro Franco Borgna attestato al 31% dei consensi. Hanno votato 511 aventi diritto, di cui 122 iscritti all’albo degli elettori. Con la vittoria di Marini, ora candidato sindaco ufficiale del Pd, si è già aperta una fase elettorale, completamene nuova, nel centrosinistra. Nel Pd, le componenti Unidem e Rinnovamento di Franco Caucci hanno centrato due obiettivi nel giro di poche settimane: prima protagoniste delle vicende congressuali, con l’elezione del nuovo segretario, e subito dopo l’attiva partecipazione alle primarie, che hanno portato alla scelta del candidato sindaco alle prossime amministrative. Due affermazioni generate dalla determinazione, ma soprattutto dalla forza dei numeri, con i quali ora è legittimo puntare anche ad un’affermazione elettorale.
Ed è la forza di quei numeri che ora pesa sui nuovi scenari, che inevitabilmente si stanno ridisegnando dentro e fuori dal Pd, a Cerveteri come a Roma. Al netto della inevitabile corrida delle ultime ore scatenata on line, si è imputato a Falconi di non essersi speso abbastanza per recuperare e coinvolgere la componente del partito fortemente critica rispetto all’esito politico del recente congresso, ma non è così. Il nuovo segretario è persona perbene, universalmente riconosciuta come tale a Cerveteri, e, nel poco tempo intercorso tra la fine del congresso e la celebrazione delle primarie, ha lanciato molti messaggi per un’ampia partecipazione alla vita attiva del circolo, e soprattutto alle primarie. Le risposte sono state all’insegna della chiusura, ed accompagnate da bordate forse generate dall’esito stesso del congresso e forse anche da ricostruzioni mediatiche che pretenderebbero di interpretare la matematica, pur di piegarla ad opinioni a supporto di teoremi indimostrati.
Archiviato il voto delle primarie, probabilmente caratterizzato dall’assenza di ingerenze esterne che potrebbero aver invece caratterizzato la fase congressuale del circolo, crediamo sia stimolante porre alcune domande: nelle imminenti elezioni amministrative, quando i percorsi politici di partiti, gruppi e componenti varie avranno ripercussioni quinquennali sulla vita di tutti i cittadini, anche di coloro che ne ignorano persino l’esistenza, dove finiranno i voti di coloro che si sono astenuti dal partecipare ad un evento comunque di partito, che ne ha sancito un passaggio importante? Qual è stato il vero ruolo degli organismi provinciali e regionali del Pd, che negli ultimi due anni hanno forse mancato in chiarezza politica e si sono fatti tirare la giacchetta qualche volta di troppo da ‘personaggi in cerca d’autore’, solo per citare Pirandello? Domande imposte anche dal serrato calendario elettorale che abbiamo davanti a livello locale, regionale e nazionale: elezioni amministrative a Cerveteri, congresso nazionale del Pd e da qui ad un anno elezioni regionali e politiche.