Le Iene Show, “Taxi contro Uber”: inchiesta di Marco Maisano

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Le Iene Ilary Blasi Teo Mammucari

Mercoledì 22 marzo in prima serata su Italia 1, nuovo appuntamento con Le Iene Show. Conducono Ilary Blasi e Teo Mammucari. Tra i servizi della puntata: Taxi contro Uber. Nei giorni scorsi l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha inviato una segnalazione a Parlamento e Governo per richiedere una riforma complessiva del settore della mobilità non di linea, regolato da una legge «ormai vecchia di 25 anni». Nella nota diffusa, l’Antitrust ha proposto «un alleggerimento della regolazione esistente» e un’apertura del mercato che offra più spazio agli operatori NCC e Uber. I rappresentanti dei tassisti si sono, però, dichiarati contrari all’ingresso di Uber nel mercato italiano del settore e hanno indetto uno sciopero nazionale per giovedì 23 marzo. A seguito delle tensioni delle scorse settimane, Uber aveva proposto ai tassisti un incontro chiarificatore, previsto proprio per questa mattina, ma nessuna sigla sindacale delle auto bianche si è presentata al faccia a faccia.

A Le Iene va in onda l’inchiesta di Marco Maisano che svela quali sarebbero i reali motivi dietro alla querelle Taxi-Uber. Pablo Trincia si reca in Sierra Leone e si occupa dei ritual killings: gli omicidi rituali. In Africa non di rado la stampa locale riporta di crimini violenti legati a magia nera, credenze ancestrali e riti tribali. Un medico legale, intervistato dalla Iena, racconta di come alcune persone si rivolgerebbero agli stregoni convinte che un sacrificio umano possa essere di aiuto per accumulare ricchezze o raggiungere traguardi importanti. L’inviato delle Iene cerca di fare luce su questa drammatica realtà, intervista alcuni esponenti delle forze dell’ordine, i famigliari di vittime di rituali e un uomo che, con la sua associazione, cerca di sensibilizzare, di villaggio in villaggio, la popolazione locale su questa piaga sociale. Trincia, infine, prova a rintracciare uno stregone che effettuerebbe queste pratiche.

Gaetano Pecoraro si occupa dell’accordo siglato tra il Partito Autonomista Trentino Tirolese e gli Schützen del Tirolo Meridionale (Federazione che si ispira agli antichi bersaglieri della zona) qualche mese prima delle elezioni provinciali del 2013.

Protagonisti della vicenda Lorenzo Baratter, ex capogruppo del PATT, oggi consigliere provinciale e regionale, Giuseppe Corona, ex vicecomandante degli Schützen e all’epoca possibile candidato, e Paolo Dalprà, allora comandante degli Schützen.

In virtù del suddetto accordo, a fronte della volontà degli Schützen “di dare pieno sostegno ai due candidati”, Baratter e Corona si sarebbero impegnati – in caso di elezione – a “farsi carico di rappresentare le istanze della Federazione degli Schützen” e di versare alla stessa come contributo volontario 500 € al mese.

Proprio tale documento ha dato il via all’inchiesta e al successivo processo per corruzione elettorale, che si è concluso lo scorso 20 febbraio con la condanna a 5 mesi e 10 giorni di reclusione per gli imputati Dalprà e Corona, giudicati col rito abbreviato. Il consigliere provinciale autonomista Baratter, invece, aveva precedentemente ottenuto la cosiddetta “messa alla prova”, ossia la sospensione del processo e la possibilità di svolgere lavori di utilità sociale.

Per avere maggiori spiegazioni in merito, la Iena raggiunge i tre personaggi coinvolti nel caso.

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