Rai Uno, Petrolio: pasta che scotta. Un viaggio tra l’eccellenza italiana

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La pasta, eccellenza italiana, non passa mai di moda. L’Italia è leader nella produzione, 1 pacco su 4 è fatto nel nostro Paese, e nel consumo, ne mangiamo 24 chilogrammi a testa all’anno. La pasta è anche e soprattutto uno straordinario business: nel 2015 ne abbiamo esportata 1,8 milioni di tonnellate con un giro d’affari da 2,4 miliardi di euro.

Petrolio, il programma di approfondimento di Rai 1 condotto da Duilio Giammaria in onda giovedì 6 luglio (ore 23.20), entra nel mondo della produzione della pasta per scoprirne il valore economico e di immagine ma anche i problemi legati alla tutela della qualità della pasta “made in Italy” a partire dal suo ingrediente base, il grano duro, che non è tutto italiano: ogni anno, nei nostri porti, arrivano 2 milioni 372mila tonnellate di grano straniero.

Cosa sta succedendo nell’industria italiana della pasta? Bastano le eccellenze di tanti pastifici per mantenere alto il nome della nostra produzione? E il mercato mondiale come si sta orientando?

Petrolio è andato al porto di Bari dove arrivano navi cariche di grano da cui partono i camion che riforniscono i pastifici italiani. Un traffico che abbassa il prezzo e mette in difficoltà i produttori italiani di grano duro italiano. E, poi, c’è un problema di salute: durante il viaggio sulle navi c’è il rischio muffe che rendono tossico il grano, mentre si studiano gli effetti dannosi dei fertilizzanti come il glifosato.

Di certo una delle soluzioni può essere puntare sul miglioramento della qualità del grano della nostra pasta e alcuni pastifici italiani lo stanno facendo con l’aiuto della ricerca: una vera e propria “rivoluzione della pasta”, che però sta generando anche fobie, come quella per il glutine. Ma la pasta è anche tecnologia: nel più grande pastificio del mondo Petrolio scopre una stampante 3D ideata per la produzione di formati di pasta molto innovativi.