Solo un cittadino romano su dieci è a conoscenza dell’esistenza di un regolamento di nettezza urbana per il Comune di Roma. E, in questa strettissima minoranza, solo il 45% ne conosce i contenuti. Sono questi alcuni dei risultati del questionario diffuso negli ultimi giorni presso il Centro Commerciale Euroma2 durante le iniziative di “Fai La Differenza, c’è… Re Boat Roma Race“, dedicate ai concetti di sviluppo sostenibile e economia circolare. I risultati sono stati discussi oggi, durante il workshop Le Buone Re-Azioni, condotto da Mauro Spagnolo, direttore di Rinnovabili.it, e durante la premiazione di Contesteco, Premio Metro 2017, con la presenza di Colette Moline, responsabile marketing del free press Metro.
Il sondaggio, che non ha pretesa di validità scientifica e che punta semplicemente a fornire piccoli spunti di riflessione, ha coinvolto 100 cittadini romani. Emerge, nel complesso, una forte mancanza di informazioni da parte dei cittadini in fatto di sostenibilità e di raccolta differenziata. Solo il 33% dei romani conosce l’isola ecologica della propria zona di residenza. E il 90% dichiara di non essere a conoscenza del servizio gratuito di ritiro di rifiuti ingombranti a domicilio.
La maggioranza dei cittadini, il 48% del campione, ritiene che il tipo di raccolta “porta a porta”, preceduto da adeguata informazione e condivisione con i cittadini e/o amministratori di condominio, potrebbe migliorare il servizio di conferimento dei rifiuti. Eppure solo il 25% sarebbe disponibile a pagare una piccola tassa/contributo per questo servizio. Quando è stato chiesto loro quanto ritenessero pulita la loro città, la media risultante è 4/10 lungo le strade, 5/10 nei parchi e nelle aree verdi. Le principali ragioni di questa sporcizia sono imputabili alla frequenza con cui i cestini getta-carta vengono svuotati e al loro numero esiguo. Un ultimo appunto: per il 75% del campione la raccolta differenziata è sentita come un obbligo e non come un impegno sociale.
A causare il degrado, invece, dei cassonetti, principalmente l’usura degli stessi e la loro poca funzionalità (80%), nonché i tempi di raccolta eccessivamente dilatati (70%). I colpevoli della cattiva gestione ambientale, secondo il campione del sondaggio, sono la ditta incaricata (30%), il cittadino (25%), il Comune (15%), tutti (30%). E se il cittadino dovesse quantificare la propria attenzione in fatto di attenzione per l’ambiente, il 60% dei rispondenti si autoammunisce dandosi un voto dallo zero al 3, il 20% tra 4 e 6, il restante 20% tra 7 e 10.
Tra le risposte aperte ai questionari, questi i consigli dei cittadini per migliorare i servizi di pulizia e di riciclo attraverso i cassonetti: maggiori informazioni; sostituzione dei cassonetti vecchi, malandati e pericolosi; delimitazione delle aree di raccolta dei rifiuti; pulizia quotidiana delle aree; l’ideazione di contenitori più funzionali e facilmente usabili da persone anziane. Chi usufruisce del servizio di differenziata porta a porta, invece, propone maggiori e più precise informazioni; meno imballaggi che non si capisce dove debbano andare; l’uso esclusivo di imballaggi differenziabili.
LE ALTRE INIZIATIVE IN PROGRAMMA – Il programma di “Fai La Differenza, c’è… Re Boat Roma Race” prosegue nei prossimi giorni con gli “Eco-Games” – i Giochi della Sostenibilità, che – senza volerli copiare, nè poterli uguagliare -ricorderanno i tanto esaltati e rimpianti “Giochi Senza Frontiere”, tutti in chiave ecologica. Sfida ludica che andrà a rendere più sportiva e avvincente la Re Boat Roma Race e durante la quale i Green Team e i visitatori si cimenteranno in una serie di divertenti prove – oltre ovviamente alla regata riciclata – fuori e dentro l’acqua immaginate da Mario Di Vita, David Cultrera e Stefano Bernardini. Tante le sorprese dedicate ai partecipanti e ai vincitori offerte dalla Centrale del Latte di Roma.
L’URBAN ART DEL LAGO DELL’EUR – Al centro dello specchio d’acqua del Lago dell’Eur sarà posizionata l’opera di Urban Art, EUREKA WEB, ideata e realizzata dalla scenografa Daniela Dazzi, che resterà anch’essa illuminata per tutte le notti della manifestazione. Sarà, come la scorsa stagione, il simbolo della manifestazione tutta e diventerà il totem/boa intorno al quale le recycled boat e i loro Green Team gireranno per tornare verso il traguardo durante la regata riciclata. Eureka Web sarà posizionata su una zattera ancorata al centro del Lago dell’Eur e illuminata con energia pulita e rinnovabile.
LA RE BOAT ROMA RACE – Previsto per domenica alle ore 16 l’attesissimo appuntamento con la Re Boat Roma Race, la regata di imbarcazioni realizzate con oggetti di recupero, in un’ottica di riuso e riciclo. Giunta alla sua VIII edizione, l’iniziativa prevede la progettazione e la costruzione da parte dei Green Team, composti da famiglie, associazioni del terzo settore, centri sportivi / centri estivi, case famiglia e gruppi di amici, di una propria “recycled boat”. Le imbarcazioni riciclate andranno poi a sfidarsi in una regata assolutamente innovativa, folle, colorata e divertente, nel Lago dell’Eur.
Progettazione, scelta degli oggetti di recupero per la costruzione dell’imbarcazione e loro assemblamento, design originale, prova di galleggiamento e propulsione, coesione e coinvolgimento del singolo Green Team: sono questi i criteri con cui una “giuria qualificata” andrà a giudicare l’operato dei Green Team partecipanti. D’altronde, capacità di problem solving, creatività, forte intesa e grande unione tra l’equipaggio; comunicazione, collaborazione, clima di fiducia e rispetto tra i compagni di squadra, sono le doti vincenti che fanno grandi i migliori Green Team.
CARTA E CARTONE IN ACQUA? E’ POSSIBILE? – Lancia la sfida a tutti i Green Team l’imbarcazione di carta, cartone e legno progettata dalla start up SEKKEI Design Sostenibileper il quotidiano Free Press METRO, che sarà capitanata da PAGAIE ROSA – Associazione Onlus composta da tutte donne operate di tumore al seno, la cui finalità principale è quella di testimoniare, attraverso l’attività sportiva del Dragon Boat e degli sport di pagaia in generale, che il tumore al seno non le ha vinte, costringendole a un muto e compassionevole isolamento, ma al contrario la sofferenza si è trasformata per tutte loro in un’opportunità di coraggio e di nuova vitalità.