“Oggi, adesso. 8 anni fa arrestavano Stefano Cucchi”. Lo scrive su facebook Ilaria Cucchi ricordando il fermo del fratello avvenuto nella notte tra il 15 e 16 ottobre 2009.
“Dedico questi momenti a coloro che si sono voltati dall’altra parte- aggiunge-. A coloro che lo pestarono violentissimamente facendolo morire in ospedale dopo sei giorni. A coloro che lo hanno giudicato senza nemmeno vergognarsi di non averlo guardato in faccia durante l’udienza di convalida d’arresto. A coloro che si piccano di aver pontificato sulla sua morte credendo a tesi medico legali surreali e sbagliate senza nemmeno rendersi conto di aver trascinato nel ridicolo il processo per la sua morte.
Stefano Cucchi si e’ suicidato perche’ non ha voluto mangiare e bere a sufficienza per 5 giorni. Beata la loro inconsapevolezza.
Beata la loro arroganza”.
“Il referto radiologico sulle famose fratture alla vertebra L3- ricorda Ilaria Cucchi- non era nemmeno firmato e proveniva da uno studio dentistico. La tac era stata fatta su meta’ vertebra dopo che era stata rimossa la parte con la frattura recente. Il Perito settore che aveva rifatto l’autopsia per la Procura di allora, venne nominato durante quel processo, consigliere di amministrazione di un grande gruppo assicurativo”.
“Il catetere vescicale gli e’ stato impiantato non perche’ i medici che lo visitarono da vivo si accorsero che la sua vescica non funzionava più – sottolinea- ma ‘per semplice comodita”.
Verbali e testimonianze false, registri sbianchettati, intercettazioni imbarazzanti. 7 anni di disastro giudiziario.
Credo che si debbano vergognare in tanti. Primi fra tutti coloro che si sono accomodati alla tesi liberatoria della mancanza del nesso di causa tra quel terribile pestaggio e la morte di mio fratello in spregio ad ogni evidenza logica. Dedico questo anniversario proprio a costoro, mentre incombe ora la prescrizione per alcuni dei gravi reati che proprio in quel processo furono commessi”.