Favorire la reintegrazione sociale e lavorativa di persone detenute in seguito a una condanna penale definitiva, attraverso la partecipazione a progetti di utilità sociale. Questo l’obiettivo dell’accordo tra Roma Capitale e il ministero della Giustizia, firmato dalla Sindaca Virginia Raggi, dalla Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Roma Maria Antonia Vertaldi, dal Capo Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Santi Consolo e dalla Garante dei diritti delle persone private della libertà personale di Roma Capitale Gabriella Stramaccioni.
La lettera d’intenti sottoscritta oggi intende dare attuazione al principio sancito dall’articolo 27 della Costituzione, secondo il quale il trattamento rieducativo dei soggetti privati della libertà personale deve tendere al reinserimento sociale degli stessi, e che lo svolgimento di un’attività lavorativa a beneficio della comunità possa costituire un efficace strumento di reintegrazione volto a rinsaldare il patto di cittadinanza. Le persone detenute potranno così essere impiegate in progetti utili per la città. L’intesa sottoscritta è la base perché su questo terreno possa avviarsi una collaborazione stabile per la realizzazione di attività, le cui modalità esecutive saranno di volta in volta definite da specifici protocolli d’intesa.
L’accordo troverà presto attuazione in un primo intervento che prevede l’utilizzo di detenuti per progetti finalizzati alla tutela ambientale, in particolare attraverso un’operazione straordinaria di pulizia e restituzione del decoro di parchi pubblici e aree verdi.
“Roma Capitale promuove ogni tipo di intervento per favorire l’inserimento lavorativo delle persone che si trovano in condizioni di svantaggio. Per questo accogliamo con grande favore un accordo che consente di impiegare coloro che sono sottoposti ad una pena detentiva in attività che favoriscano la reintegrazione sociale e possano portare beneficio alla città, contribuendo alla tutela del nostro patrimonio ambientale”, dichiara la Sindaca Virginia Raggi.
“Nella progettazione di percorsi e strumenti per l’inclusione di soggetti svantaggiati, come i detenuti in esecuzione pena a regime ordinario, è fondamentale il lavoro sinergico di tutti coloro che sono coinvolti nel trattamento di questi ultimi al fine del loro reinserimento sociale. Tale finalità è rilevante non solo in termini di prevenzione della recidiva e, pertanto, di sicurezza sociale, ma anche in relazione alle occasioni che vengono fornite, attraverso lo sviluppo di competenze e l’avviamento al lavoro dei soggetti detenuti, di offrire loro opportunità di riscatto – si pensi ai percorsi di giustizia riparativa – di speranza e di responsabilizzazione” sottolinea Maria Antonia Vertaldi Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Roma.
“La sottoscrizione di intenti tra il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e Roma Capitale pone le basi per avviare un progetto innovativo e concreto che consente l’impiego di persone detenute nei lavori di pubblica utilità, come previsto dall’art. 27, c. 4 della legge 354/1975. Stiamo presentando un nuovo modello di impiego dei detenuti che potrà essere esteso a livello nazionale, che ha lo scopo di offrire ai detenuti, in possesso dei requisiti previsti dalla norma, l’opportunità di reinserirsi nella società, offrendo consapevolmente una forma di riparazione del danno nei confronti della collettività. Gli studi di settore confermano che il lavoro riduce la recidiva e, pertanto, aumenta il livello di sicurezza delle nostre città”, afferma Santi Consolo, Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria.
“Nel corso del 2017, su indicazione della Sindaca e insieme alla Garante dei detenuti di Roma Capitale, abbiamo avviato un progetto fortemente innovativo basato sulla stretta interlocuzione con il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, che ha portato oggi alla sottoscrizione di una lettera d’intenti finalizzata a stabilire una collaborazione fattiva fra le due amministrazioni. Lo scopo è quello di sviluppare percorsi di reintegrazione sociale e lavorativa di uomini e donne destinatari di condanne penali definitive e detenuti in diversi istituti cittadini, impiegandoli in lavori di pubblica utilità per la nostra città. Questa lettera d’intenti sarà poi alla base di diversi protocolli di intesa più operativi, su varie tematiche quali ad esempio l’ambiente, lo sport, il patrimonio, che vedranno coinvolti, nel prossimo futuro, diversi assessori“, afferma l’Assessore allo Sport, Politiche Giovanili e grandi Eventi cittadini, con delega ai rapporti con il Garante dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Daniele Frongia.
“Il protocollo che firmiamo oggi è il primo segnale di innovazione nella pena. Ringrazio Santi Consolo che insieme a noi promuove un modello di pena responsabile proprio perché si sconta con il lavoro di pubblica utilità. Le persone detenute che lavoreranno per la città lasceranno un segnale chiaro di recupero e restituzione alla città”, commenta Gabriella Stramaccioni, Garante dei diritti delle persone private della libertà personale di Roma Capitale.