La polemica riguardo le nuove regole che scatteranno dal 2021 è giunta a un punto tale che Sergio Marchionne ha minacciato la possibile fuoriuscita della Ferrari dal Campionato Mondiale di Formula 1. Un segnale che un tempo avrebbe suscitato un gran vespaio, che avrebbe convinto anche i più arditi oppositori della Rossa a scendere a patti con essa.
E invece Liberty Media, la nuova padrona della F1 dopo l’addio di Bernie Ecclestone a inizio anno, continua imperterrita col suo programma di “rivoluzione totale” dello sport, intenzionata a cambiare totalmente gli equilibri in campo. Meno divario tra i team, più spettacolo, e perciò più sponsor e appeal nei confronti del pubblico giovane: questo è l’imperativo dell’azienda televisiva americana. Ma per ottenere tutto ciò si può correre il rischio di rinunciare al marchio più importante di tutto il Mondiale?
Quest’ipotesi spaventa molti nell’ambiente, perfino gli uomini della Mercedes. Toto Wolff, direttore esecutivo del team tedesco, in un’intervista al settimanale “Welt am Sonntag” ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Marchionne deve essere ascoltato. Sono tranquillo perché la Ferrari è la Formula 1, e la Ferrari è la Formula 1. Ma Liberty Media deve smetterla di fare a Marchionne richieste inaccettabili o richiedere modifiche insensate, oppure prendere scelte volte a trasformare la Formula 1 in un canale commerciale a basso costo”.
Wolff ha quindi criticato nello specifico la volontà di Liberty Media di cambiare in modo tanto radicale questo sport: “La F1 deve mantenere la propria conformazione base. C’è sicuramente bisogno di un’evoluzione, ma non di una rivoluzione così ingenua.”.
Non è la prima volta che la casa automobilistica di Maranello dà ultimatum del genere ai capi della classe regina dell’automobilismo: nel 1986 Enzo Ferrari dopo una serie di disaccordi con la FIA aveva seriamente accarezzato l’idea di trasferire baracca e burattini in America, nel campionato di Formula Cart, costruendo un prototipo che arrivò addirittura alle fasi di collaudo con al volante Michele Alboreto. In tempi più recenti, invece, abbiamo avuto le varie “minacce” dell’allora presidente Luca Cordero di Montezemolo, legate anche a periodi di magra molto frustranti per la Rossa.
Bisogna dunque prendere sul serio le parole di Marchionne, nelle quali lui si dichiarava pronto a lasciare la Formula 1 se essa dovesse diventare un campionato sulla falsariga di quelli americani? I precedenti ci dicono che forse non bisogna sottovalutare le sue dichiarazioni.
Simone Pacifici