“Tocca Vìnce” lo slogan di Pirozzi, ma il Cavaliere non annuncia ancora il ventilato ticket con Bertolaso

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Non ci è dato conoscere quanto i nostri lettori seguano con spasmodico interesse la campagna elettorale sia per le politiche che per le regionali del Lazio, ma i primi dati che emergono dai sondaggi testimoniano che qui, nella nostra regione, l’astensione dal voto sarà inferiore al previsto. Che è cosa buona e giusta per la democrazia, ma  rende improbabili le rilevazioni a distanza di meno due mesi dal voto. 

Chi dice che Zingaretti sia al 35% dei consensi a fronte di un 28% della candidata grillina Roberta Lombardi, chi dice invece che la suddetta  stacchi di pochi punti il governatore del Lazio uscente, chi quota il senatore Gasparri al 20% e il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi al 10%, chi invece, come noi, ritiene che la recente notizia di un ticket Pirozzi/Bertolaso  rimescoli completamente le carte in tavola e porta, a conti fatti, il centro destra unito in pole position.

Ci sono in ogni caso due variabili che vanno considerate. La prima riguarda il voto a Roma e nella sua area metropolitana che deciderà le sorti della competizione. Qui pare che l’effetto Raggi non incida in modo esponenziale nel calo dei livelli dei consensi dei 5Stelle.  

La causa starebbe in un vistoso calo di consensi del Pd che nella Capitale non verrebbe compensata dall’apporto di Libero e Uguali del presidente della Senato Grasso che pare ormai deciso.

La seconda riguarda il centro destra che trovando una convergenza sul nome dell’accoppiata Bertolaso/Pirozzi, almeno dai sondaggi, supererebbe il 30% dei consensi anche se il valore aggiunto di una possibile vittoria è dato proprio dal valore aggiunto della popolarità del ‘civico’ sindaco di Amatrice. Per cui anche ad Arcore si sarebbero resi conto che escluderlo dalla coalizione poteva  significare  sbattere contro il muro del risultato finale. 

Si dice che l’ex Cavaliere prima di inventarsi il ticket, ancora tutto da confermare, abbia tenuto conto ( e lui è maestro) di almeno 10 sondaggi di diversi istituti di rilevazione che nel Lazio davano certa la sconfitta del candidato Gasparri che pure aveva il consenso dei potentati locali di Forza Italia.

Questi che hanno influenza sui territori di Frosinone a e Latina,  si scontrano con una debolezza congenita di Forza Italia a Roma che totalizza il 10% come dimostrò la candidatura di Marchini che di fatto bloccò le speranze di Giorgia Meloni di arrivare al ballottaggio con la Raggi.

Ticket o no mercoledì il Pirozzi raduna i suoi 400 comitati dei territori al Pala Atlantico per fare il punto sul  lavoro di questi ultimi 3  che ha raccolto l’adesione di sindaci, amministratori e uomini e donne della società civile sotto lo slogan “tocca vìnce”, che riecheggia un po quello di Ignazio Marino “daje”, alle comunali del 2013. 

Dialettismi gergali a parte si presume che da qui a mercoledì la decisone sulla coalizione di centro destra sia definitiva tanto che non si esclude un téte à téte fra Sergio e Silvio a breve, anzi a brevissimo, anche se pochi minuti fa Berlusconi non ha voluto fare nomi per non mettere, ha detto ai cronisti, gli eventuali candidati in ticket “nel tritacarne mediatico.“ 

Una volta sciolto definitivamente il nodo della candidatura a destra si potrà veramente parlare di una competizione tripolare per la conquista della poltrona alla Cristoforo Colombo. Una tripolarità che potrebbe segnare l’ingovernabilità dell’assemblea della Pisana se il vincente in coalizione o da solo come la Lombardi, non porterà a casa la maggioranza assoluta dei consiglieri.

Giuliano Longo

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