Smeriglio: “Zingaretti segretario PD?Uno dei pochi leader del centrosinistra che in questi 10 anni ha vinto le elezioni e governato”

Il vice presidente della Regione Lazio intervistato su Radio Cusano Campus

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Massimiliano Smeriglio, vicepresidente della Regione Lazio, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano – Dentro la notizia”, condotta da Gianluca Fabi e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

Sulle ambizioni di Zingaretti da segretario del Pd. “Zingaretti è uno dei leader nazionali di un campo democratico e progressista –ha affermato Smeriglio-. Lo è nei fatti perché, a differenza di altri, negli ultimi 10 anni ha vinto le elezioni e ha governato, prima in provincia e poi in Regione. Quello di Zingaretti è un progetto alternativo ai diversi disastri che si preannunciano, dovuti ad una quota di autoreferenzialità di tutti i soggetti che animano il campo del centrosinistra nazionale. Noi non scappiamo, a differenza di altri governatori che hanno preferito fare altre scelte. Noi rimaniamo qui e ci sottoponiamo al giudizio degli elettori. Se dovessimo vincere le regionali del Lazio, con questo schieramento plurale, sarebbe una novità positiva e un modello vincente per tutto il centrosinistra”.

 Sul caso De Luca. “De Luca è un personaggio curioso, con un carattere molto forte, con idee diverse dalle mie –ha spiegato Smeriglio-. Quella che lo ha riguardato è una vicenda molto scivolosa, perché vengono utilizzati meccanismi vietati dalla legge. Io in campagna elettorale mi faccio il segno della croce, perchè faccio tante foto, incontro tante persone, attraverso tanti contesti… Non mi piace l’idea dello scoop giornalistico che costruisce la notizia, non la racconta. E’ una storia opaca che non fa bene né a chi fa impresa, né a chi fa politica, né al giornalismo”.

Sull’archiviazione per la Raggi nel caso Romeo. “Sono contento per lei perché è anche il mio sindaco –ha dichiarato Smeriglio-. Roma fatica molto, ora tocca al M5S e dovrebbero stare un po’ più tranquilli. Dovrebbero capire che ci sono brave persone anche fuori dal loro movimento e per il bene della città sviluppare il massimo livello di collaborazione con tutte le istituzioni dovrebbe essere doveroso. Devono capire che se la smettono con tutta questa diffidenza e cambiano marcia, Roma può ripartire”.

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